Tutta una vita per la vita degli altri

Parabole di Papa Bergoglio 3. “A un certo momento ho trovato a Bangui una suora, era italiana. Si vedeva che era anziana: quanti anni ha? Ottantuno. Questa suora era là da quando aveva 23-24 anni: tutta la vita! E come lei, tante. Era con una bambina. E la bambina, in italiano, le diceva: nonna. E la suora mi ha detto: ma io, proprio non sono di qua, del paese vicino, del Congo; ma sono venuta in canoa, con questa bambina. Così sono i missionari: coraggiosi. E cosa fa lei, suora? Sono infermiera e poi ho studiato un po’ qui e sono diventata ostetrica e ho fatto nascere molti bambini. Così mi ha detto. Tutta una vita per la vita, per la vita degli altri”: così Francesco il 2 dicembre scorso, all’udienza del mercoledì. Nei commenti il mio commento.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Maria Concetta Esu è il nome della sua narrata dal Papa: delle Figlie di San Giuseppe di Genoni, 81 anni l’8 luglio 2015, di cui 56 passati in Africa. Dirige il reparto di maternità dell’ospedale della sua congregazione a Zongo, nel Nord della Repubblica democratica del Congo. “Lavorare come ostetrica mi dà molta gioia – ha raccontato in un’intervista a La Croix, a seguito del racconto del Papa – perché è Dio che dona la vita, ma non è Lui poi a far partorire”. A Zongo, nel reparto di maternità della missione, nascono una quarantina di bambini al mese. In tutto suor Maria Concetta ha aiutato oltre 34mila bambini a venire al mondo. E’ stata testimone di gravi crisi all’interno del Paese e non ha nessuna intenzione di andarsene: “Voglio restare qui, non voglio essere un disertore. Ho dato tutta la mia vita qui, e darò anche le ossa”.

    23 Aprile, 2016 - 13:47
  2. Luigi Accattoli

    Il Regno dei Cieli è simile. A chi obietta che la storia della suora narrata dal Papa non è una parabola suggerisco di cambiarne l’attacco, poniamo così: “Il Regno dei Cieli è simile a una suora che ho incontrato a Bangui…”

    23 Aprile, 2016 - 13:48
  3. Luigi Accattoli

    La parabola della suora e quella della vedova. A chi non ci trova alcuna similitudine con il Vangelo rammento l’episodio della vedova che getta due monetine nel Tesoro del tempio, in Marco 12: E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma Venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Ecco come Gesù passa dal fatto alla parabola: osserva e interpreta. Esattamente come fa il Papa.

    23 Aprile, 2016 - 14:48
  4. Luigi Accattoli

    “Quanto aveva per vivere” dice Gesù della vedova. “Tutta una vita” dice Francesco. Due parabole dal vivo, perfettamente rispondenti.

    23 Aprile, 2016 - 14:52
  5. Luigi Accattoli

    Dalle parabole alla cronaca. Giubileo dei ragazzi – Mi arriva questo aggiornamento dal padre Lombardi: Il Papa confessa 16 giovani in Piazza San Pietro. Questa mattina, nel quadro del Giubileo dei ragazzi, il Santo Padre si è unito ai numerosi confessori che amministravano il Sacramento della Riconciliazione in Piazza San Pietro. Il Papa ha ascoltato le confessioni di 16 fra ragazze e ragazzi, fra le 11.30 e 12.45. Le confessioni avvenivano in modo molto semplice: i sacerdoti e i penitenti stavano seduti su coppie di sedie poste l’una vicino all’altra lungo il Colonnato.

    23 Aprile, 2016 - 15:06
  6. Mi è piaciuto questo gesto del Papa di confessare i ragazzi. E’ bello che un Papa si ricordi di essere un sacerdote. Lo stesso fece Pio IX, quando era ancora re oltre che Papa: si fermò ad assistere fino alla fine una donna romana che stava per morire.

    23 Aprile, 2016 - 21:40
  7. roberto 55

    Bella questa foto: complimenti, Nico ! Dove l’hai trovata ?
    Buona domenica al “pianerottolo” !

    Roberto Caligaris

    23 Aprile, 2016 - 23:37
  8. Luigi Accattoli

    Ragazzi mettetevi dove c’è campo. Il Papa ieri nel videomessaggio ai ragazzi riuniti nello Stadio Olimpico di Roma: Ragazzi, quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda… Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero. Adesso vi saluto tutti, vi auguro di vivere con gioia questo momento e vi aspetto tutti domani in Piazza San Pietro. Ciao!

    http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2016/documents/papa-francesco_20160423_videomessaggio-giubileo-ragazzi.html

    24 Aprile, 2016 - 8:58
  9. roberto 55

    – “Dov’è Dio ?”
    – “Ehm, ……. non lo so”
    – “E allora, perché lo cerchi proprio qui ?”
    (Dialogo tra il Padre Priore ed il giovane Benedetto, tratto dal film di Nino Manfredi “Per grazia ricevuta” – 1970).
    Ciao a tutti !

    Roberto Caligaris

    P.s.: grande Papa Francesco !

    24 Aprile, 2016 - 13:41
  10. @roberto55

    girando in rete, su AgenSir, ma adesso non la ritrovo più… però ce ne sono altre, tutte molto belle.

    Buona domenica a te e a tutti!

    24 Aprile, 2016 - 14:54
  11. Luigi Accattoli

    Da una visitatrice che non ama apparire ricevo questo messaggio:

    Luigi, con questo Papa le sorprese non finiscono mai. Che parli o agisca, non smette di dare insegnamenti. Li dà a tutti, ecclesiastici compresi. E lo fa spiazzando chi lo vede o lo ascolta soltanto. Non vuole mettersi in primo piano, ma suo malgrado ci si mette, eccome, in primo piano. Si capisce subito che vuole colpire il segno il prima possibile. E lo fa seguendo la voce del cuore. È questo che va sottolineato: segue il cuore e il Vangelo. Va lui per primo incontro a chi vive la sofferenza, parla anche con lo sguardo a chi gli si rivolge in attesa di una parola di speranza, accarezza e sorride con tenerezza ai bimbi ignari così come a quelli che piangono, già consapevoli della durezza della vita, si sintonizza con immediatezza sulla lunghezza d’onda dei giovani. Tutto questo con semplicità, seguendo la sua indole naturale, che gli impedisce di usare filtri che potrebbero arginare il flusso d’amore che arriva diretto dal dialogo con Dio e con Gesù. Quanta bellezza in quel suo mettersi, fra tanti altri preti, a confessare i giovani. Quanta efficacia in quella moderna parabola del “campo” da cercare per parlare con Gesù, che è lì vicino, sempre pronto ad ascoltare e dare conforto a chi si sente affaticato e oppresso. Questa del “campo”, in analogia con il campo di un cellulare, è davvero da manuale, secondo me. Credo che abbia colpito tutti.

    24 Aprile, 2016 - 15:37

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