Mese: <span>Marzo 2010</span>

La Polverini a voi comunisti infami vi farà diventare polvere“: scritto col pennarello su una macchina distributrice di biglietti per i parcheggi, a Porta Pia, Roma Nomentano. Forse lo scrivente non lo sa ma il sapore della scritta è quaresimale: “Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai“.

Ricordo con gratitudine le parole di perdono di Carlo Castagna – l’uomo che nella strage di Erba perse moglie, figlia e nipotino – che mi capitò di ascoltare durante la trasmissione Porta a porta dell’11 gennaio 2007. Erano presenti anche i figli Beppe e Pietro. “Io sinceramente in questo momento non ho la forza di mio papà, non ho la sua fede per poter dire io perdono“, disse Beppe, il secondogenito. E Pietro: “Io cerco di perdonare, perchè ho un papà che è un esempio incredibile. Io non ero mai stato un grande credente, ma dopo questa esperienza e dopo aver visto papà mi viene da riavvicinarmi anch’io” (alla fede, ndr). Nelle parole dei figli trovo la chiave per intendere nel giusto modo la rapidità del perdono di Carlo, che ha meravigliato tanti e anche la forza trascinante del suo gesto. Nella pagina di questo blog intitolata CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, al capitolo 3 IL PERDONO DEGLI UCCISORI DEI PARENTI, nel paragrafo dedicato agli “omicidi comuni” si può leggere una mia ricostruzione del fatto, basata in buona parte sul volume di Lucia Bellaspiga con Carlo Castagna, Il perdono di Erba, Ancora 2009, pp.141, 14 euro.