Mese: <span>Giugno 2010</span>

L’occupazione israeliana dei territori Palestinesi rende difficile la vita quotidiana per la libertà di movimento, l’economia e la vita sociale e religiosa (accesso ai Luoghi Santi, condizionato da permessi militari accordati agli uni e rifiutati agli altri, per ragioni di sicurezza). Inoltre, alcuni gruppi fondamentalisti cristiani giustificano, basandosi sulle Sacre Scritture, l’ingiustizia politica imposta ai palestinesi, il che rende ancor più delicata la posizione dei cristiani arabi“: è un passo dell’Instrumentum laboris del Sinodo dei vescovi del Medio Oriente, cioè del documento preparatorio predisposto dalla Segreteria generale e che sarà “consegnato” ai destinatari dal papa domenica a Nicosia, nell’isola di Cipro, durante un appuntamento così rubricato: “Messa in occasione della pubblicazione dell’Instrumentum Laboris dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi – Palazzo dello Sport Elefteria (Nicosia, 6 giugno 2010)”. Dal 4 al 6 giugno il papa sarà infatti a Cipro, cioè a mezza strada tra la Turchia e la striscia di Gaza. Il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente si farà in Vaticano dal 10 al 24 ottobre.

Gentile Dottor Accattoli, saluti dalla meravigliosa Cina! Mi sono registrata sul blog – che visito regolarmente – per condividere il mio pensiero sulla grande e lungimirante figura di Matteo Ricci nei due post che lo riguardano; ancora non ho ricevuto conferma della registrazione, quindi invio un’email. Ho potuto conoscere Matteo Ricci all’Università – essendo io una sinologa ed essendomi specializzata sulla questione della traduzione della Bibbia in lingua cinese – prima ancora che in un ambito più strettamente “ecclesiale” (a proposito, appartengo alla Diocesi di Roma). Anche se il mio lavoro non sempre mi porta in Cina, a livello personale, cristiano e di studio seguo le vicende di questo popolo e della Chiesa, ai quali mi sento legata da un amore profondissimo. L’amore e il rispetto che Matteo Ricci ha dimostrato al “nobile popolo cinese” sono assolutamente straordinari, soprattutto in relazione ai tempi in cui la sua intuizione di “farsi cinese tra i cinesi” è maturata – e che infatti non è stata capita, condivisa e accettata da subito, per non dire osteggiata, e a vari livelli. [Segue nel primo commento]