Mese: <span>Luglio 2011</span>

Impazza in area governativa il gioco DIMMI CHI TI PAGA LA CASA. Vince chi non lo sa e per ora il migliore risultato è quello stabilito dall’ex ministro Claudio Scajola, risultato all’oscuro riguardo a chi, come e perchè avesse pagato per un terzo la sua casa di via del Fagutale a Roma. Lo segue dappresso Giulio Tremonti che al momento sembra sapere chi gliela pagava – almeno fino a ieri, o fino a oggi: non è chiaro – ma appare all’oscuro del perchè colui lo facesse. Egli è uomo accorto ma va detto che non sempre i comportamenti umani risultano comprensibili anche ai più acuti. E del resto se il tuo consigliere economico ti consiglia di lasciarti pagare la casa, come potrai dirgli di no? Non sarebbe una mancanza di riguardo nei confronti del suo ruolo? Del ruolo – cioè – per il quale tu lo paghi?

“Il Centrodestra ha perso le amministrative e il referendum, ma ho l’impressione che il Centrosinistra abbia vinto le une e gli altri a sua insaputa”: così Beppe Pisanu al Corsera di oggi. Una buona battuta. Ma di più mi è piaciuto quest’altro passaggio dell’intervista al collega Cazzullo: “Se fossi in Berlusconi e Bossi lancerei all’opposizione una sfida a tutto campo: facciamo insieme la manovra quadriennale da 50 miliardi, completiamo le riforme, tracciamo insieme le linee fondamentali del futuro d’Italia. Dopo di che torneremo a essere avversari su tutto il resto”. Avevo azzardato un’idea simile il 23 febbraio in un post dal titolo fellone HO SOGNATO UN GOVERNO TREMONTI.

Sto alla finestra. Tetti nella luce. Aspetto che passi un aereo.

“Storico sorpasso in America: bimbi bianchi in minoranza. Sotto i due anni di età ispanici, asiatici e neri hanno già preso il sopravvento”: così un titolo del Corsera del 25 giugno a p. 19. Che ci stiamo muovendo verso un’umanità più mescolata e colorata l’avevamo già visto dalle nostre scuole: METICCIATO A SCUOLA: IL FATTO E IL SIGNIFICATO. In altra occasione qui si era detto che l’umanità meticcia di domani sarà più bella, più varia e più ricca.

“Salga il nostro pianto dirotto, assieme a quello di Giovanni, l’autore dell’Apocalisse, per implorare la vittoria dell’Agnello sulle nostre divisioni”: così Emilio Gandolfo, prete di La Spezia, biblista, patrologo e martire della carità (1919-1999). Alla biblioteca Bibli di Trastevere il 28 giugno sono stato tra i presentatori della seconda edizione del suo volume capolavoro Lerra e Spirito. Lettura della Bibbia dalle origini cristiane ai nostri giorni (EDB). La citazione che ho riportato è nell’ultima pagina di quel volume. Gli dedico un bicchiare di Vino Nuovo. Altro mio testo su Emilio Gandolfo è nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, al capitolo 1 NUOVI MARTIRI, sezione b MARTIRI DELLA CARITA’: Emilio Gandolfo: “L’anima mia non sono io”.

In casa c’è una colf nera e Giacomo, quattro anni, va matto per il suo bel colorito: “Mangio tanta cioccolata per diventare come te”.

Ho visto tra le case della via una gabbiana che accompagnava la gabbianella al primo volo. Si buttava lenta dal cornicione, non come quando si slancia per girare ad ali spiegate ma come una mamma scivola in una piscina tenendo una bimba in braccio e muovendo appena l’altra mano a pelo dell’acqua. Subito la gabbiana tornava al cornicione e di nuovo si lasciava andare per attirare a sè la gabbianella che infine è come caduta nell’aria con un frullo d’ali confuso e andava giù e su senza sapere come. Allora la gabbiana si è slanciata in un volo a spirale verso il basso in modo da starle vicino da ogni parte e la seguiva e l’anticipava, le mostrava le virate, le risalite, il testa in giù, le mosse per schivare fili e comignoli. L’aiutavo con gli occhi come mi era capitato di fare una volta che avevo visto in campagna una cavalla trottare a scuola del puledro che la seguiva incespicando.