Mese: <span>Settembre 2013</span>

Il Signore chiama a vivere con più coraggio e generosità l’accoglienza nelle comunità, nelle case, nei conventi vuoti… Carissimi religiosi e religiose, i conventi vuoti non servono alla Chiesa per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi. I conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio la accoglienza nei conventi vuoti. Certo non è qualcosa di semplice, ci vogliono criterio, responsabilità, ma ci vuole anche coraggio. Facciamo tanto, forse siamo chiamati a fare di più, accogliendo e condividendo con decisione ciò che la Provvidenza ci ha donato per servire. Superare la tentazione della mondanità spirituale per essere vicini alle persone semplici e soprattutto agli ultimi. Abbiamo bisogno di comunità solidali che vivano l’amore in modo concreto!“: così Francesco poco fa al Centro Astalli di Roma.

La libertà che è donna: alle volte non so andare oltre il titolo.

“Scegliere il bene comporta dire no all’odio fratricida e alle menzogne di cui si serve, dire no alla violenza in tutte le sue forme, dire no alla proliferazione delle armi e al loro commercio illegale… ma ce n’è tanto… ma ce n’è tanto e sempre rimane il dubbio se questa guerra di qua, quella di là… dappertutto ci sono guerre… è davvero una guerra per problemi, o è una guerra commerciale per vendere queste armi nel commercio illegale?” così il Papa all’Angelus, con parole in parte improvvisate [nella mia trascrizione quelle improvvisate sono in corsivo] e si sa: il Papa migliore è sempre quello che improvvisa.

Oggi digiuno per la pace in Siria e per il padre Paolo Dall’Oglio, generoso amico che conobbi in Siria, nel cortile della Moschea degli Omayyadi, durante la visita di Giovanni Paolo II, il 6 maggio 2001. Camminavamo avanti e indietro, in attesa che il Papa uscisse dalla Moschea, e Paolo mi mostrava il “Minareto di Gesù” e raccontava, con la parola calda e le lunghe braccia, la leggenda escatologica islamica che prevede il ritorno di Cristo su quel pinnacolo alla fine dei tempi. Stasera andrò in piazza San Pietro per la veglia con il Papa. Sono quaranta giorni che Paolo non si fa sentire, ed era uno che non taceva.

Per i visitatori del blog che abitano a Roma: lunedì 9 settembre guiderò una visita alla mostra COSTANTINO 313 DC che è al Colosseo e che chiude il 15 settembre. L’ho già vista a Milano e tre volte a Roma, guidando una volta un gruppo della Parrocchia di Sant’Elena al Casilino. Da quella visita è venuta l’idea di un nuovo appuntamento per i partecipanti a Pizza e Vangelo e per gli amici del blog. Qui il sito della mostra, qui un mio post di invito a vederla. L’appuntamento è alle 16,30 all’ingresso del Colosseo: ognuno acquisterà il proprio biglietto, io entro gratis perché sono vecchio ma bando all’invidia, v’assicuro che s’invecchia facile. E’ verosimile una coda alla biglietteria di 20 minuti. L’inizio della visita è previsto per le 17.00, con raduno in fondo alla scala che porta al second’ordine dov’è la mostra. Al termine della visita – la mostra chiude alle 19.00 – propongo passeggiata e cena “da Nerone“, che è a cento metri, davanti a uno degli ingressi al Colle Oppio. Per prenotare un tavolo, dare conferma della partecipazione. Chi viene solo alla mostra non c’è bisogno che dia conferma. Un bel saluto a tutti, Luigi

Visitatori belli buon giorno, vi chiedo aiuto per scrivere qualcosa sul Papa che si raccomanda alle preghiere di Putin: “Nel chiederLe di pregare per me, profitto dell’opportunità per esprimere, Signor Presidente, i miei più alti sentimenti di stima. Dal Vaticano, 4 settembre 2013“. Gli ha scritto una lettera importante per una decina di motivi, ma io sono interessato a quest’ultimo motivo della preghiera. “Reza por mi”, prega per me chiedeva a tutti Bergoglio e lo stesso fa oggi Francesco, per iscritto, nei saluti improvvisati, al telefono. Chi conosce altre sue richieste anomale, come questa a Putin, me le segnali.

Donna quarantenne con quattro bastardini sull’erba del Colle Oppio. “Eh no eh, stamattina me dovete sta’ tutti addosso” dice ai cani che le ruzzano intorno come fossero bambini. “E annatevene un po’ in là, dico io”. A uno dei quattro che rincorre la cagnetta di un passante: “Vie’ qui te dico! Tu me devi spiegà ‘sto comportamento”. Prende per la collottola quello più inquieto e si toglie gli occhiali: “Guardame” gli fa severa.

Non sono un sostenitore di Berlusconi ma azzardo comunque una mia idea sulla cosiddetta “agibilità politica” del Cavaliere, all’indomani dell’uscita dal Senato che ritengo inevitabile: se c’è uno, tra i nostri leaders a non aver bisogno d’essere nelle istituzioni per fare politica, questi è proprio lui. Né bisogno d’essere in Parlamento né – io credo – necessità di cariche di partito, né di candidarsi alle elezioni. Sono del parere che si fa politica da qualsiasi posizione – anche solo passeggiando per Atene – ed è per questo che inserisco post politici in questo blog. A suo tempo scrissi che la mia amica Rosy Bindi non aveva alcun bisogno di essere in Parlamento per fare politica ma questa idea vale dieci volte per Berlusconi, che la politica la può fare e la fa con i giornali, con le televisioni, con la Rete, in ogni luogo. D’Alema non è più in Parlamento e fa politica e come, anche troppa. Le “agibilità” extra istituzionali di Berlusconi sono di cento a uno rispetto a quelle di D’Alema o di Rosy Bindi.

“La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere quella dell’intervento armato. La situazione di violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali e, in ogni caso, nessuno uscirebbe indenne da un conflitto o da un’esperienza di violenza”: così il segretario del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, l’arcivescovo Mario Toso, alla Radio Vaticana.

“Angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano” il Papa all’Angelus fa proprio il “grido” di pace dell’intera famiglia umana, chiede a tutti di abbandonare la via del conflitto, condanna “con particolare fermezza” l’uso delle armi chimiche: “C’è un giudizio di Dio a cui non si può sfuggire”. “Con tutta la mia forza” chiede alle parti in lotta di imboccare la via del dialogo e fa appello alla comunità internazionale perché non sia lasciato “alcuno sforzo” per aiutare i siriani a imboccare la via della pace, che “è un bene di tutta l’umanità”. “Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il sette settembre prossimo una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero”. E invita a unirsi “i cristiani non cattolici, gli appartenenti ad altre religioni e gli uomini di buona volontà”. Ho scritto mentre parlava, come ho potuto. Appena sarà disponibile il testo, metterò un link.

Qui il testo della Radio Vaticana