Mese: <span>Luglio 2016</span>

Forse c’è una donna dietro la scelta di Francesco di non usare le scarpe rosse tipiche dei Papi. Maria Ines, nipote di Jorge Mario Bergoglio, racconta al settimanale Il mio Papa in edicola il 5 novembre 2014 d’aver fatto una battuta contro le scarpe rosse salutando lo zio che partiva per il Conclave: «Un uomo con le scarpe rosse è ridicolo». Ed ecco che una settimana dopo lo zio divenuto Francesco la chiama al telefono e le dice: «Maria Ines, hai visto che non ho messo le scarpe rosse?». – E’ lo “spillo” numero 56 su 120 che compongono un mio libretto intitolato “Maria Ines, hai visto che non ho messo le scarpe rosse?”, Edizioni Clichy, Firenze 2016, pp.126, euro 9,90. Nei commenti la prefazione al libretto.

Lapide sulla cornice della fontana rinascimentale di Pescocostanzo.

Colgo fichi a Pettorano sul Gizio, paese in provincia dell’Aquila, che trovi sulla destra della statale 17 salendo da Sulmona al Piano delle Cinquemiglia. C’ero passato e ripassato e mai fermato. Mi piaceva il nome. Il Gizio è un fiume che si getta nel Sagittario. Nomi suonanti pietre gridanti fichi goccianti.

Ho letto una volta che è in Turchia che sono nati i blog. Il fallito golpe mi ha riportato a Istanbul che mi parve più grande del mondo. E senza capire granché ho appreso del collegamento via FaceTime con il quale Erdogan ha lanciato l’appello contro i golpisti. Era con me un cucciolo d’uomo di otto anni che me l’ha spiegato.

Eccomi in tenuta da serparo, in piazza a Cocullo, che indico con il piede la testa del serpente, simbolo di questo borgo d’Abruzzo.

“Il cardinale Piovanelli è stato una bella figura di vescovo parroco, tollerante ed ecumenico. Bella anche se non straordinaria: la sua bellezza era tutta nell’ordinario dell’essere cristiani oggi e dell’aiutarsi a credere in un tempo difficile. Straordinario nei rapporti personali, questo sì. Io ora ne scrivo perché ho avuto il bene di quei rapporti”: è l’attacco di un mio ricordo del cardinale Silvano Piovanelli – arcivescovo di Firenze dal 1983 al 2001, morto il 9 luglio a 92 anni – pubblicato da “Toscana oggi”.

“Il Signore ha talmente accompagnato ogni mio passo che non mi sono mai sentito solo ed è proprio Gesù che ora mi apre le braccia. Attraverso di Lui ho sentito di essere fratello di tutti gli uomini, particolarmente dei poveri, dei malati e delle persone sole ed abbandonate. Io sono nato povero e nonostante una vita piena di contatti con tante persone, tante situazioni e nonostante il mio percorso nella Chiesa, sono rimasto povero e quindi non ho nulla da lasciare; ho da lasciare soltanto amore; l’amore con cui ho cercato di incontrare gli altri”: è un brano del testamento del cardinale Silvano Piovanelli letto ieri in Santa Maria del Fiore, a Firenze, dal cardinale Betori durante la veglia funebre. Ero amico di Piovanelli e ho scritto un ricordo per “Toscana Oggi”, lo linkerò quando sarà pubblicato.

Greg Burke, collega americano, il 1° agosto prenderà il posto di Padre Federico Lombardi come direttore della Sala Stampa Vaticana. Un grazie a Federico e in bocca al lupo a Greg. Nei commenti altre tre tasselli.

“Il Signore potrà dirci: Ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io”: così il Papa oggi all’Angelus ha concluso la sua lettura della parabola del samaritano. Nel primo commento un altro passo della lectio papale.