Mese: <span>Dicembre 2016</span>

Ho votato sì e ora mi sento così e così. Ho sostenuto Renzi fin dall’inizio, quando perse le primarie del suo partito. La scommessa era che riuscisse a togliere il gesso al Pd: il gesso dell’eredità ideologica e di apparato del Pci e questo l’ha fatto, credo in maniera definitiva. Poi ho apprezzato il suo slancio operativo. Ho sperato che lasciasse il governo o la segreteria. Che via via trovasse e non perdesse alleati nelle stagioni della riforma costituzionale. Che ultimamente facesse una propria proposta di riforma della legge elettorale. Ma lui è un turbine e io ogni tanto dicevo: una volta o l’altra andrà a sbattere. E’ avvenuto ieri. Gli auguro un tempo di riposo, magari restando segretario. E una buona ripresa. I giovani superano i traumi.

“Io sto da sempre nel pronto soccorso dell’ospedale da campo e lì resterò ma dico che la Chiesa non può essere tutta e solo un ospedale da campo. Francesco è bravissimo, sono felice che sia Papa, ma c’è altro da fare oltre che chiuderci a curare i feriti e gli intossicati”: così don Gino Rigoldi in un’intervista che gli ho fatto per il Corriere di oggi che la pubblica a pagina 20 con il titolo: La mia Chiesa? Deve fare politica pensando a diritti come casa e lavoro.

“Paolo Guerriero. I colori dell’anima” è una mostra che il mio amico Paolo ha tenuto al Quirinale tra il 21 e il 28 novembre. Qui sono accanto all’abbagliante “Uccello di fuoco”: “Una notte nel giardino incantato il principe insegue un uccello di fuoco”. Notare come la mia cravatta regga il confronto con le piume di fuoco dell’uccello.

Oggi si compiono cent’anni dal martirio di Charles de Foucauld, che mi appare come una nuova immagine di Cristo per la nostra epoca, paragonabile a quella offerta da Francesco nel XIII secolo. Da qui la festa grande su tutte che per me è questo giorno. Nei commenti provo a dire – per spunti – quello che sento.