Mese: <span>Luglio 2017</span>

Dal primo luglio – come sapete – ho preso un mezzo congedo dal blog. Ma ogni tanto leggo i commenti dei visitatori e questo calo d’attenzione mi aiuta a ragionare. Ho dunque deciso che esporrò ogni tanto – numerandole – alcune ideuzze sul blog e sui visitatori dei blog. Parto dalle polemiche che sono il pane dei bloggers. Poi tratterò della teologia, che abbonda sulla bocca di chi poco ne intende e dilaga nei blog. Infine dirò della politica. Il mondo è pieno di pensamenti siffatti: che balordi quelli di destra, che bastardi quelli di sinistra. La maggior parte dei visitatori dei blog la politica l’intendono così. Nei commenti svolgo la prima delle ventilate ideuzze: quella delle gran polemiche. Un altro giorno dirò delle disfide tra i visitatori.

Scherzo del Papa ai visitatori che l’incontrano a Santa Marta: da qualche giorno ha appeso sulla porta dell’appartamento la scritta «Vietato lamentarsi»: nei commenti il come e il quando della battuta e del cartello che la riporta, di cui informa oggi “La Stampa”.

“Nel Figlio di Dio Crocifisso, tutto l’enigma del soffrire umano si comprende. Ma si comprende oggettivamente, in se stesso, sul piano dell’essere; io, soggettivamente, non lo comprendo”: sono parole di pregio contenute nel carteggio di Giacomo Biffi con Emanuela Ghini. Nei commenti fornisco la fonte, le riproduco per intero, aggiungo un minimo commento. La segnalazione di questo testo biffiano è un mio dono ai visitatori che invito a restare all’altezza delle parole del cardinale, o almeno a quella della mia lettura.

“Accusà er Papa a Sant’Uffizio” si diceva a Roma per le cause perse: un motto tornato attuale con la cacciata del cardinale Müller dalla Congregazione per la Dottrina, che oggi fa il lavoro che fu del Sant’Uffizio. Da un paio d’anni crescevano gli appelli dei tradizionalisti al buon Müller contro le novità bergogliane tant’è che Francesco un giorno disse: “Per favore non andate ad accusarmi con il cardinale Müller”. Accusa e causa persa: proprio come voleva il motto. – E’ un mio “spillo” pubblicato oggi da “La Lettura” del Corsera a pagina 16. Nel primo commento una noticina d’accompagnamento.

– Santità eccoci di nuovo insieme…
– Vieni Joaquin, niente male questo posto…

La morte di Joaquin Navarro-Valls per me è un sisma. Tante conversazioni. Interviste. Preghiere in ginocchio l’uno accanto all’altro. Ultima veglia di persona a me cara. E’ dal 1977, da quando arrivò a Roma, che ci frequentavamo. Ho scritto un “ricordo” per il “Corsera” e domani lo linkerò. Nel primo commento la mia gratitudine.

Aggiornamento al 6 luglio. Qui si può leggere il mio ricordo pubblicato oggi dal Corsera.

“Il Santo Padre segue con affetto e commozione la vicenda del piccolo Charlie Gard ed esprime la propria vicinanza ai suoi genitori. Per essi prega, auspicando che non si trascuri il loro desiderio di accompagnare e curare sino alla fine il proprio bimbo”: così il portavoce vaticano con un messaggio inviato ai media alle 19.31. Invito i visitatori a non litigare su queste sante parole.

In un commento che ho scritto ieri per il “Corriere della Sera” di oggi ho descritto la sostituzione di Müller con Ladaria come il passaggio dal pedale destro al sinistro della stessa auto, essendo già l’arcivescovo spagnolo il numero due di quella Congregazione da nove anni, su chiamata di Benedetto. L’articolo dopo l’invio è stato a due riprese ristretto nelle righe per ragioni di spazio e ora nei commenti lo riporto all’originario splendore. Buona lettura.

Aggiornamento al 3 luglio. Il Corsera di oggi ha un mio secondo articolo sulla sostituzione di Müller con Ladaria.