Anno: <span>2021</span>

“Grazie a Dio possiamo ritrovarci di nuovo in questa piazza per l’appuntamento domenicale e festivo. Vi dico una cosa: mi manca la piazza quando devo fare l’Angelus in Biblioteca. Sono contento, grazie a Dio! E grazie a voi per la vostra presenza”: così ieri il Papa ha parlato dalla finestra al termine della preghiera di mezzogiorno. Nei commenti alcuni brani del suo ottimo commento al Vangelo del giorno (Luca 24, 35-48), nel quale Gesù risorto mangia una porzione di pesce davanti ai discepoli per assicurarli che non è un fantasma. L’esclamazione festosa di Francesco che ritrova il contatto con la piazza si sposa bene con il contenuto della breve catechesi, al centro della quale troviamo l’affermazione “non esiste un cristianesimo a distanza”.

Laura Vincenzi è una bella figura di fidanzata cristiana nata a Ferrara il 6 giugno del 1963 e morta il 4 aprile del 1987, a 23 anni, per un tumore maligno. Lo scorso 1° marzo è ripartito a Ferrara – con l’ascolto dei testimoni – il processo di canonizzazione che era stato avviato nel 2016 e il 26 marzo è stata presentata, sempre a Ferrara, una canzone intitolata “Laura canta insieme a Noi” scritta da Patrizio Fergnani. Nei commenti il richiamo a un mio profilo di Laura e il testo della canzone.

Ecco la tomba di San Benedetto Giuseppe Labre che è nella chiesa della Madonna dei Monti, la mia parrocchia romana: essendo oggi la sua festa, è ornata di piante. Dietro il vetro che la protegge i devoti fanno cadere – da una feritoia – bigliettini e lettere con le loro richieste d’intercessione. Nel primo commento il rimando a un mio testo sull’attualità di questo santo vissuto nella seconda metà del Settecento.

“Non vedevo l’ora di tornare fra la mia gente. É stato il mio sogno e il mio sostegno poter rivedere presto la comunità. Sarà veramente Pasqua per me, una Pasqua particolare”: così il parroco trentino di San Carlo, don Lino Zatelli, 70 anni, annunciava a Vita Trentina del 4 aprile il ritorno a celebrare con il popolo nel giorno di Pasqua. La polmonite da Covid 19 l’aveva tenuto lontano dalla vita parrocchiale a partire dal 19 febbraio. Prima undici giorni di isolamento in casa, poi due settimane di ricovero a Rovereto, infine la convalescenza. Nei commenti riporto brani della conversazione con il settimanale diocesano.

Armando Matteo – teologo calabrese cinquantenne – è stato nominato oggi sottosegretario aggiunto alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Lo conosco bene, l’apprezzo molto e nei commenti dico perchè ritengo importante questa nomina per me del tutto inaspettata: don Armando pareva non trovare molto ascolto né alla Cei né in Vaticano. Le sue segnalazioni sull’allontanamento delle nuove generazioni dalla fede erano ritenute troppo negative.
A Piazza della Quercia c’è una quercia e c’è la Chiesa di Santa Maria della Quercia – officiata dalla Confraternita dei macellai di Roma – dove Ciro Fusco e io fummo già ospiti per la presentazione di un libro e dove torniamo domani per presentarne un altro, “Sotto la Quercia parole di speranza”, che raccoglie le omelie di due minuti che il prete della Confraternità – detto Primicerio – Francesco Viscome inviava con i nuovi media ai confratelli e ai devoti durante la clausura pandemica. Nei commenti un paio di spunti sul libretto.

Il Cristo che irrompe nella Caduta di Saulo del Caravaggio (Collezione Odescalchi 1600), si sporge, perde l’equilibrio nell’andare verso l’uomo e un angelo lo soccorre perchè non cada. Di Dio che che “si sporge, perde l’equilibrio, si compromette” parla in un testo di straordinaria audacia il cardinale Martini: nei commenti intreccio l’invenzione del Caravaggio e quella del cardinale. Il pittore anticipa di quattro secoli il biblista. Foto da Vatican News

Giulia se ne era andata il 20 marzo, Antonio l’ha seguita ieri, ambedue per Covid, ambedue novantenni. Sposati da 65 anni, indivisibili. Tre figli, otto nipoti, quattro pronipoti. Miei amici carissimi dal 1998. Antonio molto presente nel blog. Le ultime due telefonate: in dicembre per il mio Covid e il 20 marzo per dirmi che Giulia l’aveva lasciato. Nei commenti qualche memoria comune tra le tante accumulate. 

E’ morto ieri a 93 anni, nella sua Tubinga, il teologo Hans Küng, coetaneo e antagonista del teologo Joseph Ratzinger, che ebbe anche lui una stagione in Tubinga. Lungo i decenni della mia attività di vaticanista mi sono occupato molto di questo valente protagonista del dibattito sull’attualità del cristianesimo nel nostro tempo. Nei commenti ripropongo tre paragrafi del testo più impegnativo che ebbi a scrivere su di lui: la prefazione a un’edizione BUR 2009 del suo commento al Credo intitolato Dalla nascita del mondo alla morte di Gesù.

Fabrizio Battaglion di Vedano Olona, Varese, 64 anni, è da un mese in riabilitazione dopo una polmonite da Covid 19 che l’ha portato fino alla tracheotomia: “Un’esperienza che ti cambia profondamente”. Responsabile dell’Azione Cattolica del suo paese, Fabrizio è sposato e ha due figli di cui uno sacerdote. Nei commenti riporto l’intervista che gli ho fatto per e-mail dopo che avevo conosciuto la sua vicenda dal sito Vino Nuovo.