Nel deserto con Gesù tentato da Satana: Marco 1, 2-13

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” prosegue, lunedì 21 ottobre, la lettura del primo capitolo del Vangelo di Marco avviata lunedì 7. Marco avvia il suo racconto presentandoci con drammatica rapidità Gesù battezzato e tentato nel deserto. L’appuntamento sarà anche occasione per ricordare – in vista del 2 novembre – i morti che ci hanno preceduti in “questa via”, come dicevano i primi cristiani. Nei commenti una scheda di presentazione del brano, il testo che leggeremo, l’invito a partecipare a chiunque voglia esserci.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Giovanni battezza Gesù presentandolo come “uno che è più forte”, una voce dal cielo lo indica come “il figlio prediletto”, Satana ingaggia con lui la sua sfida mortale: è il drammatico prologo del Vangelo di Marco. La brevità accentua la drammaticità: in 12 versetti è condensato quanto Matteo svolge in 28 e Luca in 34. Inoltre, a differenza di Matteo e Luca, in Marco non abbiamo la narrazione della nascita e dell’infanzia di Gesù. A Marco preme andare direttamente alla predicazione di colui che nell’incipit del Vangelo aveva annunciato come “il Cristo, figlio di Dio”.
    In questo prologo abbiamo appunto l’investitura di Gesù come messia e figlio di Dio e il suo riconoscimento da parte dell’antagonista, il Satana. Il messia viene a scalzare il dominio del Principe delle tenebre ha sul mondo e quel Signore ingaggia subito con lui una sfida che segnerà tutta la vita pubblica di Gesù, avrà il momento culminante nella morte dell’unto del Signore e l’epilogo nella risurrezione del figlio di Dio.

    18 Ottobre, 2019 - 22:25
  2. Luigi Accattoli

    Uno più forte. Due le specificità principali del racconto di Marco rispetto agli altri sinottici: l’assenza in lui dei contenuti apocalittici e morali della predicazione di Giovanni e il riassunto dello scontro con il Principe delle tenebre nelle sole parole “tentato da Satana”. Tra le interpretazioni di queste differenze, potremmo optare per quella che segnala la preminente preoccupazione della narrazione di Marco: di concentrare da subito l’attenzione sulla missione del Cristo. In questa pagina d’apertura, Giovanni si limita ad annunciarne l’arrivo del messia, Satana a prenderne atto.
    Possibili applicazioni alla vita: Giovanni presenta Gesù come “il più forte” ed è una presentazione che fu utile ai primi lettori di Marco che sperimentavano la persecuzione romana ed è provvidenziale per noi di fronte all’ostilità del mondo secolarizzato di oggi; anche noi come Gesù a volte ci vediamo condotti dallo Spirito nel deserto per esservi messi alla prova da Satana ma anche “serviti dagli angeli”.

    18 Ottobre, 2019 - 22:26
  3. Luigi Accattoli

    Marco 1, 2-13. Come sta scritto nel profeta Isaia: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3 Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”, 4 vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 
    6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7 E proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.
    9 Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11 E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.
    12 E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13 e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

    18 Ottobre, 2019 - 22:27
  4. Luigi Accattoli

    Se volete esserci. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome, è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 16 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano nella preparazione della lectio. Ma faccio questa segnalazione anche perché chi è a Roma, o capita a Roma nei nostri lunedì, venga alle serate. Chi volesse esserci mi mandi un’e-mail e io gli dirò il dove e il come. Saremo felici di avere nuovi ospiti e di mettere in tavola altre pizze. Non state a farvi idee: in fondi siamo dei giocherelloni.

    18 Ottobre, 2019 - 22:32
  5. Luigi Accattoli

    Storicità di Giovanni il battezzatore. Giuseppe Flavio in “Antichità giudaiche” (XVIII, 116-119) – opera che viene datata al 93-94 dopo Cristo – ha un passo su Giovanni il Battezzatore che gli studiosi in buona maggioranza ritengono autentico: “Ad alcuni dei Giudei sembrò che l’esercito di Erode fosse stato annientato da Dio, il quale giustamente aveva vendicato l’uccisione di Giovanni soprannominato il Battezzatore [il riferimento è alla sconfitta di Erode nella guerra con Areta IV re dei Nabatei, circa il 36-37 dopo Cristo]. Erode infatti mise a morte quel buon uomo che spingeva i Giudei che praticavano la virtù e osservavano la giustizia fra di loro e la pietà verso Dio a venire insieme al battesimo; così infatti sembrava a lui accettabile il battesimo, non già per il perdono di certi peccati commessi, ma per la purificazione del corpo, in quanto certamente l’anima è già purificata in anticipo per mezzo della giustizia. Ma quando si aggiunsero altre persone – infatti provarono il massimo piacere nell’ascoltare i suoi sermoni – temendo Erode la sua grandissima capacità di persuadere la gente, che non portasse a qualche sedizione – parevano infatti pronti a fare qualsiasi cosa dietro sua esortazione – ritenne molto meglio, prima che ne sorgesse qualche novità, sbarazzarsene prendendo l’iniziativa per primo, piuttosto che pentirsi dopo, messo alle strette in seguito ad un subbuglio. Ed egli per questo sospetto di Erode fu mandato in catene alla già citata fortezza di Macheronte, e colà fu ucciso”.

    19 Ottobre, 2019 - 12:58

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