“A un certo momento ti trovi solo con te stesso. Se ci penso, quello che più mi ha aiutato in quella fase è stato mettermi completamente nelle mani del Signore. E devo dire che da quel momento ho provato una serenità totale”: parole di Giorgio Franceschi a Diego Andreatta di “Vita Trentina”. Nei commenti riporto brani dell’intervista pubblicata l’8 aprile e una scheda su Franceschi.
Il blog di Luigi Accattoli Posts
Giovanni De Cece, romano, quattro figli, catechista del Cammino Neocatecumenale, lavora in una società informatica. Ha rappresentato i guariti dal coronavirus nella recita del Rosario con il Papa, in Vaticano, il 30 maggio, a chiusura del mese mariano. Nei commenti riporto una parte del racconto dei giorni d’ospedale che ha fatto il 3 giugno ai microfoni di Radio Vaticana, racconto incentrato sulla domanda insistente a Dio “su che volesse fare con me: Signore dimmi tu”.
L’estate vagabonda mi riporta da Paolo Guerriero, amico Down di 36 anni che dipinge, scolpisce, pratica la musica e il giardinaggio. Dei suoi dipinti e delle sue sculture ho raccontato più volte qui nel blog e ora torno a dire riportando nei commenti le immagini di cinque sue opere del periodo più recente. Qui lo vediamo con il papà Elio mentre presentano ai visitatori dell’ultima mostra di Paolo (Castagneto Carducci luglio 2019) un lavoro intitolato “Il papà”.
“Qualcosa lassù abbiamo smosso” dice delle preghiere sue e dei suoi Piero Perazzoli che si è salvato per un soffio dal Covid-19, ma ammette francamente d’aver vissuto un interminabile incubo nei 75 giorni di ospedale e 30 di terapia intensiva vissuti tra Piacenza e Bologna, fino a “sperare di varcare la soglia”. Perazzoli, 63 anni, residente ad Agazzano, Piacenza, calciatore in gioventù e poi dirigente sportivo, ha narrato la sua avventura a vari giornali ed emittenti. Riporto nei commenti sue parole che prendo da “La Libertà” del 26 maggio e da “Avvenire” del 27 maggio.
Nel Vangelo che leggeremo domani a messa [Matteo 16, 13-20] Gesù chiede ai discepoli chi dicano che egli sia e Pietro risponde per tutti: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù loda la giusta risposta ma avverte Pietro che essa non gli viene dalla carne e dal sangue ma dal Padre “che è nei cieli”. Nei commenti riporto una parte del testo e metto uno spunto su quella risposta venuta dall’alto che è sorella di ogni risposta che attesta la fede.
Ho un ricordo personale, quasi esclusivo, di Cesare Romiti (che è morto martedì 18 a 97 anni): quando l’incontravo a messa in parrocchia. Poche parole ma tante volte. Attorno a questo ricordo da nulla intreccio qualche altro filo: la conversazione sul Papa e sulla Cina con il cardinale Ruini e con Andreotti nell’atrio della Gregoriana, ed io quarto tra cotanto senno. La sua scoperta recente dei bambini con la nascita di una pronipote. Quando per fame, nella Roma occupata dai tedeschi, rubò un sacco di farina. Nei commenti metto in fila queste pagliuzze.
Don Renato Passoni, parroco di San Marziano a Mede, ha vissuto momenti drammatici nelle settimane più dure della pandemia: la morte della mamma ricoverata nella stessa sua clinica, che non può assistere nè salutare; e poco dopo la Pasqua, fatta in rianimazione. Nel primo commento le parole con le quali ha annunciato dalla clinica, in facebook, a fine marzo, la morte della mamma; nel secondo quelle con cui ha salutato i parrocchiani al momento dell’uscita dalla clinica e di un primo ritorno in parrocchia, a fine maggio.
Nella catechesi di stamane – che si è svolta ancora senza popolo: così avviene dall’undici marzo – Francesco ha trattato dell’opzione per i poveri applicandola alla pandemia ed affermando che a tale opzione dovrebbe porre mano tutta la Chiesa. In particolare ha fatto un appello per la destinazione universale del futuro vaccino, perché non sia oggetto di lotta e di accaparramento, ma sia messo a disposizione dell’intera umanità. Nel primo commento riporto il paragrafo che contiene l’appello per il vaccino. A seguire alcuni richiami utili a cogliere la portata della questione.
Don Corrado Forest di Vittorio Veneto, 80 anni, viene ricoverato per il Covid – 19 e al vescovo che gli telefona per sapere come sta risponde: “Non è male che anche qualche prete prenda questo tipo di malattia per condividere quello che vivono molte altre persone”. Nel primo commento la notizia che di questa morte ha dato il settimanale della diocesi e nel secondo un mio richiamo a un’altra storia di pandemia con analoga riflessione di un prete poi deceduto.
Recupero oggi la catechesi proposta da Francesco all’Angelus di sabato 15, che non ho registrato nel blog essendo io in viaggio. Vi è una forte affermazione della fede della Chiesa nell’Assunzione di Maria, unita a un’efficace attualizzazione divulgativa di quel mistero con riferimento alle conquiste spaziali dell’umanità di oggi. Nel primo commento riporto il brano che sto segnalando, nel secondo metto una mia punta di spillo.
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