Mese: <span>Gennaio 2010</span>

Per la terza volta in undici mesi oggi papa Benedetto ha nominato uno stabilimento Fiat che rischia di chiudere: quello di Termini Imerese, mentre il 24 maggio aveva parlato della “precarietà preoccupante” di quello di Cassino e il 1° marzo aveva implorato un “futuro” per gli operai di quello di Pomigliano d’Arco.

Il quarto desiderio riguarda la libertà. Mi viene di dirlo con una canzone di Vasco Rossi che è stata un poco il simbolo della rivoluzione giovanile degli ultimi decenni: “Liberi liberi” (1990). Libertà innanzitutto di muoversi sul pianeta. Libertà dai muri e dalle frontiere. E’ caduto il muro di Berlino, è stata spazzata via la cortina di ferro, si sta aprendo la Cina (internet si appresta a scavalcare definitivamente la Grande Muraglia), la televisione mina nel profondo qualche muro invisibile che circonda il mondo dell’islam. Libertà planetaria dunque, ma anche libertà nella vita privata e pubblica. E’ questa la novità che più spaventa noi padri e madri e che percepiamo generalmente come troppa libertà, assenza del limite, negazione di ogni disciplina. Un grande vento che rischia di portarci via i figli. – E’ vero, l’abuso della libertà è un rischio per l’umanità di oggi. Ma prima del rischio della libertà viene il dono della libertà, che è uno dei nomi di Dio: egli non è solo bontà, bellezza e giustizia; egli è anche libertà, cioè vittoria sul limite. E noi, suoi figli, siamo chiamati a cercare e realizzare una sempre maggiore libertà. Libertà che vuol dire pienezza e Dio in noi. La verità vi farà liberi. Dobbiamo educarci al buon uso della libertà, ma dobbiamo innanzitutto lodare Dio per il suo dono, che non è stato mai così grande. Dovremmo in qualche modo intuire che il desiderio di libertà – sempre crescente – che ha l’uomo d’oggi è in definitiva un desiderio di Dio. – E’ un passaggio della conferenza che terrò domani a Loreto, a un convegno sui CERCATORI DI DI DIO, intitolata CHE COSA ATTENDE E DESIDERA L’UOMO D’OGGI. La sto preparando a Recanati, in casa di uno dei miei fratelli e da qui saluto i visitatori, augurando a ognuno buona domenica.

I pellegrinaggi dei malati a Lourdes per ferrovia quaranta, cinquant’anni fa erano un po’ diversi da quelli attuali. Il carico e lo scarico degli ammalati si effettuava tutto a braccia con squadre di cinque o sette persone; i barellati venivano introdotti nei vagoni attraverso i finestrini”: ho trovato questo spunto descrittivo di sapore evangelico alle pp. 166-169 – capitolo Testimonianze – del volume L’Oftal a Milano. Appunti di cronaca, spunti di riflessione, Ancora, Milano 2009. In quelle pagine vi sono anche due belle foto descrittive delle cinque o sette persone che alzano – stando sulla punta dei piedi – le barelle all’altezza dei finestrini dei vagoni, dai quali altri volontari le afferrano e tirano dentro. Quelle foto mi hanno richiamato il paralitico di cui narrano i Vangeli di Marco e Luca: “Non potendo portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico” (Marco 2). Vedi una redazione più completa di questa parabola nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, capitolo 21.

Sono stato ieri al liceo Ariosto di Ferrara a parlare dei Giusti delle Nazioni nella Giornata della memoria e ho visto – sulla sinistra del viale di ingresso – la magnolia dedicata a Giorgio Bassani, i dieci melograni che ricordano il genocidio armeno e i 25 ulivi che portano i nomi dei 25 ebrei cacciati dal liceo nel 1938 in applicazione delle leggi razziali: sei morirono nei campi di Auschwitz e Buchenwald e a loro sono intitolate sei aule. “Gli olivi ormai sono cresciuti e l’anno scorso ne abbiamo cavato dell’olio mentre quest’anno abbiamo messo le olive in salamoia. Olio e olive che vengono offerte in omaggio agli ospiti del liceo” mi hanno detto i professori del gruppo ESERCIZI DI MEMORIA che mi avevano invitato.  L’incontro è stato molto vivo. Vi partecipavano dieci classi e prima della mia conferenza sono stati proiettati dei video curati da diverse classi con interviste e narrazioni di viaggi ad Auschwitz. Le piante mi sono molto piaciute. C’era neve sul prato e i giovani olivi sembravano infreddoliti come i ragazzi che sciamavano per i vialetti alla fine delle lezioni. Nel primo post la poesia di Bassani – che fu alunno del liceo – alla quale si ispira l’omaggio della magnolia.

Credo che nella nomina del cardinale Bertone a Segretario di Stato abbia agito un’astuzia della Provvidenza, o della storia, che ha voluto l’estroverso Bertone accanto al severo Ratzinger. Così come aveva posto il prudente Casaroli accanto all’audace Wojtyla. Le sue attitudini sono complementari a quelle di papa Benedetto e dunque quando i due concordano possiamo essere sicuri che sono state viste ambedue le facce della medaglia“: è un passaggio di un mio ritratto del cardinale Bertone – in occasione della sua conferma a Segretario di Stato – pubblicato ieri da LIBERAL.

Forse il motto del nuovo millennio l’ha proposto Hillary Clinton la settimana scorsa parlando al Newseum di Washington, cioè al museo della libertà di informazione: “Un unico internet al quale tutta l’umanità abbia uguale accesso“. Vedo un segno nel fatto che sia stata una donna a porre la libertà della Rete a simbolo di ogni libertà: “Chi ostacola il libero flusso di informazioni rappresenta una minaccia“. Ieri Roma, le navi, le ferrovie, i telefoni e gli aerei – oggi l’inglese e la Rete unificano il mondo.

“Così predico sul web” è intitolata un’intervista della Repubblica on line a don Marco Statzu, noto come MAIOBA ai visitatori di questo blog. L’intervista è così presentata: Papa Benedetto XVI: “Il web va evangelizzato”. Intervista a Don Marco Statzu, viceparroco di San Nicolò a Guspini in Sardegna. E’ su Facebook e gestisce da tempo il blog “Maioba” nel quale inserisce le sue omelie e le sue riflessioni. Nel messaggio del papa per la prossima “giornata delle comunicazioni sociali” – pubblicato sabato con il titolo «Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola» – si afferma l’opportunità di «annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell’apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web), che rappresentano inedite occasioni di dialogo e utili mezzi anche per l’evangelizzazione e la catechesi». La Cei ha in programma per il 22-24 aprile un convegno sul tema “Testimoni Digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale”.

Dovetti insegnare alle damine imbarazzate e abituate a essere servite, a usare la scopa o lo scopettone per pulire il pavimento; ad adoperare la spugnetta per lavare i ta­voli; a raccogliere piatti, posate, avanzi; a pelare patate e carote (Ah… quelle unghie laccate che si rompevano…). Tutto fatto con gioia, con allegria, sempre tutte insieme“: è Franca Bossi, una volontaria dell’Oftal di Milano (Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes), che si racconta a 88 anni con invidiabile vivacità. Il racconto ha a tratti la felicità dei bozzetti milanesi di Carlo Emilio Gadda. La fede vi è intesa secondo la fattiva pietas ambrosiana e i viaggi a Lourdes vi sono celebrati come “gioia dell’amicizia” e – si direbbe – fonte di giovinezza. Leggi nel capitolo 6 Una razza di longevi della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto.

“Al mio funerale non voglio gente che pianga, ma che canti forte. Io vado da Gesù a cominciare un’altra vita”: è la consegna data da Chiara Badano (1971-1990) ad amici e parenti gli ultimi giorni prima della morte per tumore alle ossa. Se ne va prima del compimento dei 19 anni dopo aver preparato con la mamma e con le amiche la “festa di nozze”, cioè il proprio funerale: lei stessa spiega come confezionare l’abito, sceglie musiche, fiori, canti e letture. – E’ l’attacco del profilo che ho appena inserito nel capitolo 8 CELEBRAZIONE ECCLESIALE DELLA PROPRIA MORTE della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto. Il 19 dicembre il papa ha riconosciuto “un miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Chiara Badano” che presto sarà proclamata beata. Apparteneva al movimento dei Focolari che la sta festeggiando come la prima tra i figli di Chiara Lubich che arriva a questo traguardo.

Mi chiama il Tg2 per chiedermi della conferma del cardinale Bertone come segretario di Stato: “Considero fortunata la combinazione Raztinger-Bertone per il tipo umano, diversissimo, che incarnano. Perchè tanto è concentrato, riservato e razionale il papa; quanto è pragmatico, estroverso e anche giocoso il segretario di Stato. Così Bertone può non solo accompagnare le decisioni del papa ma anche contemperarle e integrarle con il suo consiglio”.