Mese: <span>Novembre 2013</span>

“Vituzza io e te x sempre! Noi che siamo peggio dell’amore eterno!”: scritta trionfale fotografata su un muro della città vecchia di Cosenza da Giulia Guzzardi. Lo scrivente voleva dire “meglio dell’amore eterno”, ovvero “più longevi”: mi piace il rovesciamento rafforzativo di “meglio” in “peggio”. Per altro motto che mi era venuto da Giulia – che ringrazio – vedi qui.

Nuovo seminario della serie MINIMA BERGOLIANA sulla bontà interpretativa: “Nelle orazioni mattutine, al momento delle invocazioni, imploro di essere comprensivo e giusto, e poi chiedo parecchie altre cose legate agli errori che posso compiere lungo il mio cammino. Il fatto è che desidero immergermi nella misericordia, nella bontà interpretativa”: così leggo a pagina 40 della traduzione italiana del volume intervista del cardinale Bergoglio intitolato “El Jesuita” [titolo italiano dato dall’editore Salani-Corriere della Sera: “Il nuovo Papa si racconta”]. “Bontà interpretativa” in quel contesto è l’arte di interpretare in bene il prossimo, così necessaria ovunque siano due o tre appartenenti alla nostra specie. Chiedo: qualcuno ne sa di più? Dove prende quel concetto il Bergolius, o quelle parole?

Oggi Paolo Dall’Oglio compie 59 anni. Sono quasi quattro mesi che è scomparso in Siria e da allora non sappiamo se è vivo o morto. Ma come dice la Scrittura, sia che viviamo sia che moriamo siamo nel Signore e questo tanto più vale per un uomo di Dio come il padre Paolo. Teniamolo nella nostra preghiera“: così a messa il nostro parroco don Francesco.

“Mostriamo a questi ragazzi che possono essere migliori di quello che li circonda in questo quartiere difficile. Attraverso di noi, la Chiesa può decidere di essere vicina alla gente, di andare a prendere i ragazzi per strada”: parole di Mimmo Polito, capo scout di Reggio Calabria, da molti anni alla guida di una numerosa comunità capi che nel quartiere Archi, terreno sassoso per la crescita della pianta uomo, si adopera a sottrarre i ragazzi al contagio della malavita impegnandoli nell’aiuto al prossimo. A Mimmo e ai suoi ragazzi brindo con un bicchiere di Vino Nuovo.

Il gran rifiuto di Alfano: «Non aderiamo a Forza Italia, pronti i nuovi gruppi». Si chiameranno «Nuovo Centrodestra». Formigoni: «Siamo in 37 al Senato e 23 alla Camera»: siamo stanotte sulla stessa mattonella sulla quale poggiavamo i piedi la sera del 1° ottobre, quando era già divisione, poi fu sera e fu mattina e a metà del giorno Berlusconi sconfessò il ritiro della fiducia al governo che Brunetta a suo nome aveva appena proclamato. Occorre dunque aspettare qualche ora per vedere il lavorato della notte e del giorno. Opino che la divisione sia cosa buona, ma non so se sia.

Sono rimasta lì, immobile, con le mani ancorate alla pancia, in un nuovo senso di protezione per questo bambino che finalmente riuscivo a sentire mio e ora sapevo che non avrei permesso a nessuno di strapparmelo via: era mio e lo volevo“: parole di una ragazza diciottenne di Macerata che racconta in un lavoro scolastico come fu che divenne mamma a 15 anni e come progettò di abortire su consiglio di molti ma non dei genitori e come decise per la vita insieme al ragazzo. Mando un bicchiere di VINO NUOVO e un bacio ai due, al bambino e ai genitori che le hanno parlato secondo Dio.

“A microfono spento dico a Papa Francesco che molti suoi gesti mi ricordano Papa Marcello II (1501-1555), un Pontefice molto amato da Sant’Ignazio […]. Gli leggo alcuni brani che dicono come subito dopo la sua elezione egli ‘proibì i segni di letizia soliti nel Castel Sant’Angelo e in altri luoghi, e quel denaro solito a spendersi in quelle feste ordinò che si desse ai poveri e a opere pie’. E così anche che Papa Marcello amava ‘andare alla chiesa di San Pietro e alla cappella di palazzo sempre a piedi piuttosto che in sedia gestatoria’. Cerco di capire se si riconosce in questo parallelismo. ‘Il suo pontificato è durato appena un mese’ è l’unico commento del Papa che sorride nel dirlo ‘e poi è venuto il cardinal Carafa’. E’ da notare che il cardinal Carafa, eletto col nome di Paolo IV, spesso è ricordato come colui che ampliò i poteri dell’Inquisizione e nel 1559 pubblicò il primo ‘Indice’ dei libri proibiti”: Antonio Spadaro, Papa Francesco. La mia porta è sempre aperta, oggi in edicola con il Corsera, p. 21.

Che differenza c’è tra peccare e scandalizzare? La differenza è che chi pecca e si pente, chiede perdono, si sente debole, si sente figlio di Dio, si umilia, e chiede proprio la salvezza da Gesù. Ma di quell’altro che scandalizza, che cosa scandalizza? Che non si pente. Continua a peccare, ma fa finta di essere cristiano: la doppia vita. E la doppia vita di un cristiano fa tanto male. ‘Ma, io sono un benefattore della Chiesa! Metto la mano in tasca e do alla Chiesa’. Ma con l’altra mano, ruba: allo Stato, ai poveri ruba. Questa è doppia vita. E questo merita – dice Gesù, non lo dico io – che gli mettano al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare”: così il papa ieri nell’omelia al Santa Marta. Nei primi due commenti altre utili parole di Francesco dalla stessa omelia.