Mese: <span>Novembre 2013</span>

“La malattia, la follia e la morte sono gli angeli neri che hanno vegliato sulla mia culla”: mi preparo a vedere la mostra di Munch a Genova interrogando queste sue parole. Da dove gli veniva il nero degli angeli? Forse dal cavallo nero che galoppa nel sesto capitolo dell’Apocalisse, da cui partono quasi tutte le scintille di buio della nostra storia, fino ai cavalieri neri di Tolkien e alla nera signora di Samarcanda.


Edvard Munch, Madonna 1896

“L’abitudine della tangente è un’abitudine mondana e fortemente peccatrice. Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto e quest’uomo, amministratore, lo portava, ma come? Dava da mangiare ai suoi figli pane sporco! E i suoi figli, forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti, avevano ricevuto dal loro papà, come pasto, sporcizia, perché il loro papà, portando pane sporco a casa, aveva perso la dignità!” Ma se c’è una “furbizia mondana” c’è anche una “furbizia cristiana, di fare le cose un po’ svelte… non con lo spirito del mondo”, ma onestamente. E’ ciò che dice Gesù quando invita ad essere astuti come i serpenti e semplici come colombe: mettere insieme queste due dimensioni “è una grazia dello Spirito Santo”, un dono che dobbiamo chiedere. “Forse oggi ci farà bene a tutti noi pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno”. Così il papa ieri mattina nell’omelia al Santa Marta.

Il gesuita Jorge Mario Bergoglio, sacerdote da un anno, prende la licenza in teologia nel 1970 al Collegio San Giuseppe di San Miguel, Argentina. Qualcuno sa dirmi su che cosa fa la tesi? Sono poche e niente chiare le notizie biografiche sul padre Bergoglio. Neanche la più diffusa fonte che abbiamo ora in italiano, la voce Francesco dell’Enciclopedia dei Papi della Treccani, firmata da Alberto Melloni, conosce l’argomento della tesi. In questo nuovo seminario conoscitivo su papa Bergoglio ripropongo la domanda sulla “molestia spirituale” che avevo già posto in altro seminario e che nessun visitatore aveva preso in esame: vai al primo commento.

Molti hanno il coraggio delle idee ma non tutti hanno quello di firmarle. E’ una degnità che mi è venuta chiara con il blog. Nei primi commenti qualche salace congettura sulle ragioni del fenomeno.

Pubblicato ieri il documento preparatorio del Sinodo straordinario sulla famiglia. Tre le novità: si parte dalla consultazione, si chiede a tutti, si chiede tutto. Io m i ci trovo. Già ieri sera a Mogliano Veneto ho presentato agli “operatori pastorali” di sei parrocchie questo nuovo metodo e il questionario con le 39 domande per conoscere la situazione e gli atteggiamenti. Questo è il link al documento.

“La prostituzione deve sparire, la tolleranza non è un male minore”: è una delle conclusioni di un convegno della Pontificia Accademia delle Scienze sulla tratta di esseri umani, organizzato insieme alla Federazione mondiale delle Associazioni mediche cattoliche, che si è tenuto sabato e domenica in Vaticano. Titolo “Trafficking in human beings: modern slavery”. Ricordo omelie appassionate del cardinale Bergoglio su questo argomento. E il grido con cui da Papa evocò questa schiavitù nel messaggio Urbi et Orbi del giorno di Pasqua: “Pace a tutto il mondo, ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo!” – Trovo giusto il motto “la prostituzione deve sparire” e mi chiedo se sia possibile. Nel primo commento una dichiarazione di Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere dell’Accademia delle Scienze.

Difendo la bofonchiante Cancellieri e sono anch’io del parere che quelli che l’accusano siano falsi e bugiardi. Sta facendo bene sulle carceri. Quel suo intervento per una ragazza che rischiava la vita era giusto. Non ha agito sui magistrati, ci sono le loro conferme alle sue dichiarazioni.

«Per questi bambini ho pianto perché il loro abbandono esprime la tragedia di un popolo: gli africani amano i bambini, ma la situazione terribile nella quale erano coinvolti era più grande di loro»: parole di Piera Tortore che è da 23 anni nella Repubblica democratica del Congo. Ha “adottato” venti bambini, ospitandoli nella casa in cui vive con cinque gatti e due cani: una volta è stato uno dei cani a scovarne uno di pochi giorni e ad abbaiare al soccorso. Le mando un bacio e la festeggio con un bicchiere di Vino Nuovo.

“Vorrei pregare in modo speciale per questi fratelli e sorelle nostri che in questi giorni sono morti mentre cercavano una liberazione, una vita più degna. Noi abbiamo visto le fotografie, la crudeltà del deserto, abbiamo visto il mare dove tanti sono affogati. Preghiamo per loro. E anche preghiamo per quelli che si sono salvati, e in questo momento sono in tanti posti d’accoglienza, ammucchiati, sperando che le pratiche legali si affrettino per potersene andare da un’altra parte, più comodi, in altri centri di accoglienza”: Francesco al termine della celebrazione al cimitero del Verano. oggi pomeriggio. Ringrazio il papa che mi aiuta a vedere la crudeltà del deserto, del mare, degli uomini.