Mese: <span>Aprile 2014</span>

“Era un uomo di Dio ma non è necessario farlo santo”: si può riassumere così il giudizio del cardinale Carlo Maria Martini sulla santità del Papa polacco quale risulta dalla “deposizione” come teste che è agli atti del processo. Ne ha dato notizia lo storico Andrea Riccardi nel volume La santità di Papa Wojtyla pubblicato dalla San Paolo (pp. 99, euro 15). Ho approfondito la segnalazione e ne ho cavato un testo che il Corsera pubblica oggi alle pagine 1 e 23 con il titolo I dubbi di Martini su Wojtyla santo. “Doveva ritirarsi prima”.

Lunedì scorso, ad Homs, in Siria, è stato assassinato il Rev.do P. Frans van der Lugt, un mio confratello gesuita olandese di 75 anni, arrivato in Siria circa 50 anni fa, che ha sempre fatto del bene a tutti, con gratuità e amore, e perciò era amato e stimato da cristiani e musulmani. La sua brutale uccisione mi ha riempito di profondo dolore e mi ha fatto pensare ancora a tanta gente che soffre e muore in quel martoriato Paese, la mia amata Siria, già da troppo tempo preda di un sanguinoso conflitto, che continua a mietere morte e distruzione“: parole di Francesco al termine dell’udienza in piazza San Pietro. Nel primo commento il resto dell’appello.

Compio 41 anni di ‘Regno’. Volevo intrecciare qualche scherzo su questa esagerazione l’anno scorso, ma 40 anni mi parevano troppi e ho aspettato i 41“: è il ginnico attacco di un testo che ho appena pubblicato su “Il Regno” di Bologna, a segnalazione del fatto che scrivo per quella rivista da quasi mezzo secolo. Un fatto importantissimo del quale nessuno si sarebbe accorto se non me n’accorgevo io. Lo puoi leggere qui: I miei quarant’anni al “Regno” e la sua spinta ad andare al largo.

Chiamo il falegname Mario Zenobi restauratore di persiane in piazza della Suburra: “Queste sono originali, di quando fu costruito il palazzo, 1892. Il castagno resiste all’acqua e al sole. Stanno su da 122 anni. Le ho restaurate io nel 1992, avevano un secolo, prima che lei venisse in questo appartamento. Bisogna cavarle dai cardini, metterle in squadro, cambiare le viti, rifare i bordi smangiati”. Le cava da solo, salendo sul davanzale, dopo averci messo dell’olio e dopo averle assicurate con una corda. Sono alte due metri e dieci e le tira su come fuscelli. Vertigine a vederlo. Gran fatto un falegname conoscitore delle piante, innamorato del lavoro.

Con Giberte Bussier, Gianantonio Allegri, Giampaolo Marta missionari sequestrati in Camerun nella notte tra venerdì e sabato – e con Paolo Dall’Oglio da nove mesi scomparso in Siria. Con tutti i sequestrati, in ogni dove, da islamisti sanguinari o da altri assatanati.

“Scoprire e comunicare fatti di Vangelo nella vita di oggi” è il tema che mi hanno dato a Cantù per la Quaresima. Stamane Francesco Pavesi vicesindaco e cultore d’arte mi ha mostrato la mitica calda Basilica di Galliano con il suo battistero a quadrifoglio. Siamo saliti sul matroneo del Battistero e siamo discesi nella cripta della Basilica e lì ho visto tre vasi di fiori freschi davanti alla campagnola Madonna del Latte alla quale ancora vanno le mamme. Quante ne ha soccorse in mille anni? Da uomo a uomo io mi sono intrattenuto con il profeta Geremia incurvato ad annunciare il Messia nell’affresco del catino absidale che è del 1007. Agitato manco fosse un giornalista. Gli chiedevo di tornare a farsi sentire nel mondo assordato e lui mi guardava accigliato.

Giornata buia. Alla finestra lo slancio dei gabbiani.

“Cristiani ipocriti, come questi [giudei]. Soltanto interessavano loro le formalità. Era sabato? Non si possono fare miracoli il sabato, la grazia di Dio non può lavorare il sabato. Chiudono la porta alla grazia di Dio! Ne abbiamo tanti nella Chiesa”: così Francesco ieri al Santa Marta, commentando Giovanni 5, 1-18, che narra la guarigione di un infermo alla piscina di Betzatà. Nei primi due commenti altre pungenti parole del Papa nell’omelia.

Questo signore – che sono io – ringrazia i 27 mila visitatori marzolini del blog. Nel primo commento dettaglia il fattaccio che è senza precedenti.