Mese: <span>Aprile 2016</span>

Come promesso con le puntate del 2 e del 4 aprile, ecco le foto della mia spericolata esplorazione del castello rupestre di Gagliano Castelferrato. Qui sono in raccoglimento prima della partenza: a metà della rupe e più in alto si vedono buie aperture e tettoie che segnalano gli ambienti dove entrerò, da qui l’adeguato abbigliamento e la seria considerazione dell’impresa.

“Il significato di questo incontro è dare una risposta cristiana ad un problema che sconvolge in questo momento non solo l’Europa ma tutto il mondo. Queste persone trovano il primo approdo nell’isola di Lesbo per questo l’incontro avverrà qui”: così un portavoce del Patriarcato di Costantinopoli, Nikos Tzoitis, a Tv2000, confermando la notizia della visita di Papa Francesco nell’isola di Lesbo dove sarà ricevuto dall’arcivescovo di Atene, Ieronymos II e dal Patriarca Bartolomeo. Straordinario gesto ecumenico e di carità e di appello al mondo, o forse di conflitto con il mondo. Di sicuro sarà conflitto. Devo correre a un appuntamento e – per approfondire – mi affido all’aiuto dei visitatori.

Aggiornamento al 7 aprile: l’annuncio vaticano della visita a Lesbo la fissa al sabato 16 aprile.

Ieri ho visto un battesimo per immersione nella chiesa madre di Gagliano Castelferrato, Enna. Lì è un parroco che propone segni antichi e nuovi e li spiega per completo, don Pietro Antonio Ruggiero: “E tu Gagliano non sei davvero l’ultima delle città di Giuda”. Nei commenti il come e il perchè della mia andata a Gagliano, nel cuore della Sicilia, di cui già avevo detto in un post di sabato 2 aprile.

Ieri durante la veglia in San Pietro e oggi al saluto di mezzogiorno, Francesco ha chiesto a ogni Chiesa locale di realizzare “un’opera strutturale di misericordia” in memoria, anzi a “monumento”, dell’Anno giubilare (ieri) e ha proposto a ogni cristiano europeo di compiere un “gesto di carità” – da concretizzare con una colletta da tenere il 24 aprile – per i tribolati del continente (oggi), dagli ucraini ai rifugiati che scappano dalle guerre. Nei primi commenti i due appelli nel loro testo integrale.

Gagliano Castelferrato, Enna, è un borgo aggrappato a una rupe, a un castello rupestre, dove passai una sera dell’altro millennio in viaggio di nozze. Non mi fermai e mai vi tornai. Mi erano restati negli occhi i boschetti di fichi d’India. Ci risono ora per una conferenza e vedo che i fichi d’India mi hanno aspettato.