Mese: <span>Novembre 2016</span>

I mercati temono Trump perché imprevedibile. Non condivido quasi nulla del nuovo presidente ma non sono un mercante e la vita mi ha insegnato a scommettere sull’imprevisto. Oggi di nuovo. Forse.

Mario Borzaga è un missionario trentino in Laos, ucciso da guerriglieri comunisti del Pathet Lao nel 1960. Annotava in un diario le tappe della sua ardita e felice ricerca della “conformazione a Cristo” che non escludeva la prova del martirio e martire sarà proclamato l’11 dicembre prossimo a Vientiane, in Laos. E’ ora un personaggio della mia pagina di “Fatti di Vangelo”. Nei commenti altri ragguagli su questa bella figura di missionario alle genti.

Mohammed viene a casa per un lavoro adatto alle sue spalle ma al momento del pagamento dice: “No, io ho fatto questo dal cuore”. Anch’io ti do questo dal cuore, rispondo e mi appello alla Bibbia: “L’operaio ha diritto al suo compenso”. Replica: “Il Profeta dice che ha diritto a essere pagato prima che si asciughi il sudore sulla sua fronte”. Mohammed è sudatissimo e io concludo: “Prendi la busta prima che io ti dia un asciugamano”. Ridiamo l’uno all’altro.

“Miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri”, “necessità di una giustizia penale che non sia esclusivamente punitiva”, “un atto di clemenza verso quei carcerati che si riterranno idonei a beneficiare di tale provvedimento”: sono le tre sollecitazioni che il Papa ha rivolto a mezzogiorno alle autorità di tutti i paesi del mondo. Nei commenti il testo dell’appello e altri elementi della celebrazione di questa mattina in San Pietro per il Giubileo dei carcerati. Sono pieno di gratitudine a Francesco anche a nome dei miei amici carcerati.

– Sei pugliese? E come sei finito a Roma a fare il barbiere?
– Ho discusso con mio padre che non voleva che facessi il soldato e me ne sono venuto.
Sono le prime battute di un dialogo tra l’anziano barbiere e il cliente coetaneo tutto da leggere. Vai ai commenti per il seguito di questa storia vera.

“Dove sei gita”, “Ove sei”: dove sei andata, dove sei? Leopardi nelle “Ricordanze” svolge una lunga interrogazione sulla morte rivolgendola a una donna che chiama Nerina e che forse è la stessa che altrove (poco più di un anno prima) aveva chiamato Silvia. Nel primo commento il brano d’apertura della settima strofe del poemetto, la più accorata. Nel secondo il richiamo a un altro canto leopardiano: lì Giacomo chiede a una donna “dove vai”, qui “dove sei andata”. Nel terzo dico perché rileggo Leopardi nell’ottavario dei morti.

Parlando con i giornalisti sull’aereo che lo riportava dalla Svezia a Roma, Francesco ieri ha detto parole utili a dirimere una delle dispute che lo riguardano: quella sull’accoglienza dei rifugiati. Ha detto che l’accoglienza va fatta con “prudenza”, calcolando le possibilità di sistemazione “perché un rifugiato non lo si deve solo ricevere, ma lo si deve integrare”. Nel primo commento riporto quella precisazione, negli altri metto altre parole papali sul lavoro schiavo e sul volontariato, infine svolgo una mia interpretazione di quanto Francesco ha detto sull’accoglienza.

Ieri pomeriggio nella Malmö Arena, in Svezia, si è tenuto un Evento Ecumenico che è stato il momento allargato, a dimensione popolare, dell’atto ecclesiale che si era svolto in mattinata nella cattedrale luterana di Lund. Nei commenti una rapida cronaca, il ringraziamento del Papa ai governi che accolgono, il suo saluto al vescovo caldeo di Aleppo (Siria), il gesuita Antoine Audo, che ha parlato a nome del suo popolo martire.