Aldo Maria Valli risponde alla lettera aperta che gli ho rivolto con un articolo pubblicato dalla rivista “Il Regno” e linkato al post precedente. L’accusavo di “forzature documentali e interpretative” nella sua critica onnivora a Francesco, risponde che ha cambiato atteggiamento dopo “Amoris laetitia”, che ritiene imbevuta di soggettivismo e di etica della situazione. Nei commenti riporto la riposta dividendola in tre parti. Lo ringrazio d’aver accettato il confronto e non replico, lasciando campo libero alla reazione dei visitatori.
Mese: <span>Febbraio 2017</span>
“Aldo Maria Valli il libretto in cui stronchi Francesco è più interessante dei tre nei quali lo lodavi”: è la conclusione a pungiglione di una mia lettera aperta al collega del Tg1 con la quale recensisco “266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P.” (Liberilibri 2016).
“La nostra risurrezione e quella dei cari defunti è una realtà certa in quanto radicata nell’evento della risurrezione di Cristo”: così Francesco stamane nell’udienza generale, che aveva a tema “L’elmo della speranza (1Ts 5,4-11)”. Parole cristiane ovvie anche queste, come quelle del post precedente, ma che conviene riportare perché continuamente si sente il rimprovero che viene fatto a Francesco: “Non parla mai di risurrezione”. Invece ne parla sempre. Nei commenti la catechesi di ieri e il brano di Paolo che il Papa commentava.
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