Don Fabio Stevanazzi che torna medico in pandemia

Fabio Stevanazzi, prete ambrosiano, 48 anni, era medico prima dell’ordinazione ed è tornato a fare il medico in pandemia: in accordo con l’arcivescovo Delpini, è stato “assunto” dall’ospedale di Busto Arsizio, nell’emergenza delle terapie intensive. E’ uno dei 57 “Cavalieri al merito della Repubblica” premiati dal presidente Mattarella il 2 giugno. Nei commenti riporto tre suoi testi che ho cavato da interviste e dichiarazioni.

8 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Mai la paura. «Mi sono fatto avanti per dare una mano in un ospedale, durante questa emergenza sanitaria. Mi sono rivolto ai medici di Gallarate che conosco e loro mi hanno indirizzato a Busto Arsizio, dove ci sono le maggiori emergenze. Assunzione diretta immediata; mi hanno chiesto solo curriculum e fotocopia della carta d’identità. Da parte mia ho prodotto l’autocertificazione di laurea e specializzazione. Spero che questa mia disponibilità dia ancora più coraggio, grinta e determinazione a tutti quanti, specialmente a coloro che sono già impegnati nella solidarietà e nell’assistenza, ma anche a quelli che potrebbero decidere di darsi da fare. Pur consapevole del pericolo non ho mai percepito la paura per quello che stavo facendo. Forza e coraggio! Che il Signore ci conservi tutti nella salute, nella determinazione e nel buonumore».

    Avvenire del 14 marzo: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/e-don-fabio-torna-in-prima-linea

    22 Luglio, 2020 - 23:56
  2. Luigi Accattoli

    Ho benedetto tutti. «Ho scoperto, con stupore, di essere stato prete, facendo il medico, quando in tanti colleghi, anche non credenti, mi hanno preso da parte per farmi confidenze personali, sul senso della vita o sulla fede. Sono state delle vere e proprie “confessioni laiche”, che custodisco nel mio cuore con emozione. Il più delle volte i pazienti non sanno neppure che sono un prete e non possono certo distinguere me dagli altri operatori, avvolti come siamo tutti dallo scafandro. Ho pregato una volta con un degente moribondo che poi ho assolto non so se abbia avuto consapevolezza di me come sacerdote: non poteva sentirmi, assordato dal casco Cpap. Ho anche amministrato il sacramento dell’Unzione, a persone sedate o agonizzanti. I giorni più bui e strazianti, paradossalmente, sono stati quelli della Settimana Santa, passati tutti in corsia, compreso il giorno della Risurrezione. La mattina di Pasqua sono passato davanti agli oblò delle camere di degenza con la stola bianca e ho benedetto tutti, distribuendo un’immaginetta con il risorto; penso che sia stato di conforto a molti. Sono consapevole sempre più che contempliamo Cristo sotto le spoglie del malato sofferente che arranca lungo la corsia, ancora troppo simile a un ripido Calvario».

    Avvenire del 7 maggio: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/io-sacerdote-e-medico-nella-trincea-del-covid

    22 Luglio, 2020 - 23:56
  3. Luigi Accattoli

    Medico prete cavaliere. A Vatican News il 2 giugno don Fabio ha consegnato un messaggio audio dopo l’onorificenza di Mattarella. “Carissimi amici, come ho avuto già modo di dire a tanti di voi in queste ore, penso che ciascuno dei tantissimi che hanno dato tanto, financo troppo al prossimo in queste settimane, penso anche a qualche amico medico che ha dato la vita addirittura, ma anche ai giovani della Caritas della mia città, agli operatori sanitari di Busto e di Gallarate, alle catechiste delle mie parrocchie che hanno contattato i ragazzi del catechismo con le videochiamate in questi giorni, ma anche al mio parroco, ecco tutti quanti devono sentire anche un po’ loro le attenzioni che sto mio malgrado ricevendo. E’ quello che mi viene da dire semplicemente, una preghiera di lode e ringraziamento a colui che nella sua bontà rende tutti noi poveracci degli strumenti del suo santo desiderio di bene per tutti i suoi figli. Ecco di questo lo ringrazio e penso che possono ringraziarlo con me anche tutti quelli che mi conoscono e che sono gli amici e ci vogliamo bene nel nome del Signore. Buona giornata a tutti”.

    A VaticanNews il 2 giugno: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2020-06/onorificienza-mattarella-cavaliere-don-stefanazzi-medico-prete.html

    22 Luglio, 2020 - 23:57
  4. Luigi Accattoli

    E’ andata così. A maggio, nel bollettino “Insieme” della Comunità pastorale San Cristoforo di Gallarate, alla quale appartiene, don Fabio così narrava la sua esperienza ospedaliera. Carissimi comparrocchiani ed amici, ora che la mia parte come medico in questa terribile avventura della pandemia da Coronavirus è sperabilmente agli sgoccioli, si avvicina il tempo della sedimentazione delle impressioni, della meditazione sui ricordi, dei bilanci su ciò che è stato.
    Il mio animo è ancora abbastanza in subbuglio, ma due cose sono certe per ciascun cristiano che custodisca nel cuore la retta dottrina. Anzitutto, che il Signore non mancherà di cavar fuori, nella sua onnipotenza d’amore, qualcosa di buono perfino da ciò che non viene dalla sua santa volontà, com’è tutto ciò che fiacca ed avvilisce la nostra vita; poi, che Egli non ci farà mancare la forza per ripartire, per rifondare, magari su basi più solide ed evangeliche, le ragioni del nostro stare insieme come comunità civile e religiosa, e per fare tesoro delle perle con cui ha reso meno cupo e arido l’arduo cammino di questi ultimi tempi.
    Tra queste perle occorre subito ricordare l’esempio di solidarietà concreta che in tanti, specialmente del mondo giovanile, hanno saputo dare. Sono passati meno di due mesi da quando, nella concitazione di pochissimi giorni, decisi di offrire ai superiori la disponibilità a prestare un servizio come medico. È bastata l’autocertificazione delle mie competenze sanitarie, senza spendere un solo centesimo per timbri e marche da bollo, per ottenere un contratto di assunzione come dirigente medico di primo livello in un ospedale pubblico: segno della drammaticità della temperie che stiamo attraversando tutti, ma
    anche – confesso – delle inattese e gradite sorprese che la vita può elargire.
    Meno di due mesi, dicevo, eppure densi come decenni, colmi come sono
    di una tale mole di impressioni, conoscenze, relazioni, drammi, speranze e consolazioni, da levare il fiato!
    Quanto prezioso è stato lo spirito di collaborazione che ha animato ed anima l’equipe sanitaria in cui sono stato inserito e lavoro, quanto necessari l’affetto e la preghiera di tanti amici e conoscenti, quanto consolanti le attestazioni di sostegno e stima che quotidianamente ci hanno raggiunto, da parte di tutti!
    Ciò ci ha dato la forza di accompagnare, sostenere, lenire e tante volte contribuire a risolvere il dramma di troppi malati, prede di un morbo ignoto, di tanta apprensione, di ozi forzati e di interminabili solitudini e lontananze incolmabili dagli affetti più cari. Ringrazio il Signore per aver dato a tutti gli operatori sanitari del mio gruppo e dell’intera organizzazione dell’ospedale, la lucidità e i mezzi necessari per poter venire incontro al meglio alle esigenze di ciascuno. Credo che siamo riusciti ad individuare, anche nei casi più difficili, le risposte più corrette alle situazioni cliniche più disparate, senza mai dover negare ad alcuno quanto fosse necessario e giovevole alla guarigione, senza mai lasciare nessuno solo in balia delle sue sofferenze.
    Infine ringrazio tutti voi, che avete fatto davvero tanto, ciascuno come ha potuto nelle circostanze date, magari anche solo nell’osservanza scrupolosa delle norme che un civismo maturo e una coscienza avveduta imponevano di ottemperare per il bene di ciascuno e dell’intera collettività. Il vostro esempio e la vostra determinazione hanno dato senso all’agire e infuso grinta nel sostenere le fatiche mie e di tanti altri; la vostra preghiera ci ha custodito nella salute e nel buonumore, e la vostra vicinanza ha scongiurato ogni possibile sconforto e cedimento. don Fabio

    http://www.parrocchie.it/gallarate/madonnadellasperanza/Archivio/Bollettini/Insieme%202020-02.pdf

    23 Luglio, 2020 - 10:37
  5. Luigi Accattoli
    23 Luglio, 2020 - 10:56
  6. Veramente una vicenda degna di essere raccontata.

    24 Luglio, 2020 - 19:52

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