Camillo Schiantarelli, 70 anni, per quindici è stato primario della Medicina dell’ospedale “Asilo Vittoria” di Mortara fino al primo dicembre dello scorso anno. E’ tornato nel suo ospedale da volontario, gratuitamente, nell’emergenza della scorsa primavera, si è contagiato, è stato ricoverato, è guarito ed è tornato al lavoro. Nei commenti alcuni capoversi dell’intervista che ha dato il 10 novembre a Gabriele Moroni del quotidiano “Il Giorno.it”.
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La pandemia che tutti rinchiude ha rinchiuso due volte l’umanità delle carceri, che di questo sovrappiù di confinamento proprio non aveva bisogno: ho percepito qualcosa di questo dramma nel mio lavoro di giurato del Premio Castelli, un premio «letterario» per detenuti che ha dietro la Società di San Vincenzo de’ Paoli. E’ l’attacco di un mio articolo sull’edizione 2020 del premio Castelli, la cui premiazione è avvenuta da remoto il 16 ottobre. Qui la registrazione della premiazione: https://www.youtube.com/watch?v=GdJPzDfFfDQ&feature=youtu.be
Nel primo commento la copertina del libro che pubblica i 13 lavori premiati quest’anno.
Pubblicato oggi alle 16 il rapporto della Santa Sede sul caso MacCarrick, il cardinale statunitense abusatore scardinalato e spretato da Papa Francesco. Sono 447 pagine, ne ho lette la più parte ricavandone un forte ingombro d’occhi – a leggere sul monitor – e di mente, a vedere quanto fallace possa essere l’impegno pur generoso dei santi uomini posti a reggere la Chiesa di Roma. Nei commenti richiamo qualche passaggio che mi è parso più istruttivo e infine metto una mia noterella.
Leggo molto sulla pandemia ma un racconto dal fronte come quello di Ignacio Carbajosa non l’avevo ancora incontrato: il diario di cinque settimane – tra aprile e maggio – passate dall’autore nel reparto Covid dell’ospedale San Francisco de Asís di Madrid. Lo suggerisco a chiunque voglia conoscere l’umano che si agita in quei mondi chiusi ai parenti, ai giornalisti, alle telecamere. Nei commenti mi propongo di fornire un’inquadratura di questo rapporto e soprattutto di lasciare la parola a don Ignacio: così che il mio lettore colga la forza del suo racconto, che è stato tradotto in italiano dall’editore Itaca con il titolo Testimone privilegiato. Diario di un sacerdote in un ospedale Covid [pp. 124, euro 12.00].
Don Luca Casarosa, cappellano del Nuovo ospedale Santa Chiara di Pisa Cisanello, ha una vasta esperienza di accompagnamento di persone che sono morte per Covid: a fine ottobre 2020 calcola di averne conosciute più di 130. Nei commenti alcune delle parole con le quali ha narrato la sua severa missione a Graziella Melina di Avvenire sabato 31 ottobre 2020 e a Giovanna Pasqualin Traversa del Sir il 25 aprile 2020.
Festeggio la larga vittoria di Biden non tanto per il suo arrivo quanto per la partenza di Trump il facinoroso e non tanto per le grandi questioni – la delegittimazione degli organismi internazionali, le guerre commerciali, l’inasprimento di ogni conflitto, il clima, le migrazioni, il sovranismo e il suprematismo, l’alleanza con la lobby delle armi – quanto per due fisime tutte mie che me lo rendono fieramente indigesto: il suo continuo accorrere in soccorso all’onnipotenza divina e la gaia abitudine di dare dell’idiota a chiunque lo contraddica. Spiego i due punti nei primi commenti.
La “Comunione degli Apostoli” del Beato Angelico [1440-1442] che si trova nel Convento di San Marco [cella 35] a Firenze, per segnalare che in aggiornamento al post del 31 ottobre annunciante l’ultimo appuntamento di Pizza e Vangelo, è ora inserita la registrazione audio della conversazione. Nei commenti qui sotto – in risposta a una sollecitazione venuta da quell’appuntamento – metto un ragguaglio sugli “Attributi degli Apostoli”, come vengono detti nel gergo dell’iconografia, cioè sui segni distintivi dei singoli apostoli, le cui immagini prendo dall’ottima enciclopedia di Luciano Bartoli: “La Chiave per la comprensione del simbolismo e dei segni del sacro”, Edizioni Lint, Trieste 1986. Ma prima metto una guida alla lettura dell’affresco del quale vi ho dato la foto.
Fine dell’indipendenza e sovranità economica e finanziaria della Segreteria di Stato: i beni che gestiva passeranno all’Apsa, non avrà più ruoli di controllo sulle attività economiche di altre amministrazioni, la sua previsione di spesa sottostarà alle procedure di programmazione, approvazione e controllo come quella di ogni altro organismo della Santa Sede. L’ha riaffermato ieri il Papa in una riunione della quale ha dato oggi notizia il portavoce Matteo Bruni. Nei commenti la dichiarazione del portavoce, i passaggi essenziali della lettera del Papa al cardinale Parolin che già l’agosto scorso dettava questo percorso, una mia nota interpretativa.
Samin Sedghi Zadeh è nato a Torino da genitori iraniani e si è laureato in Medicina a 27 anni: ne compie 29 nel marzo del 2020, una settimana dopo che è entrato da volontario nel reparto Covid dell’ospedale di Cremona, avendo lasciato il suo lavoro di libero professionista a Castel San Giovanni e correndo a dare una mano agli ospedali sovraccarichi, in risposta all’appello della Protezione civile. Nei commenti le parole che ha confidato il 16 marzo alla Provincia di Cremona e il 23 marzo a Radio Capital.
Gli amici mi chiedono: non scrivi di padre Sorge [che è morto ieri a 91 anni]? E hanno ragione, perchè sono 45 anni tondi di vicinanza professionale e amicale, tante interviste, telefonate, e-mail. Colloqui sempre vivi alla Civiltà Cattolica, a Palermo, a Milano. Lui che leggeva il mio blog e io i suoi tweet. Non ho tempo, dico io e quelli ridono immaginando che non scrivo perchè ho le mie riserve e invece non ho tempo davvero: a inizio mese c’è la consegna degli articoli a tante riviste. Ma un amico così lo debbo salutare, almeno brevemente. Lo farò scorrendo – nei commenti – il suo profilo Twitter lungo i mesi recenti, dall’avvio della pandemia al 22 ottobre, che è la data dell’ultimo messaggio. Ma a premessa e a conclusione di quella scorsa, gli mando un bacio di addio e segnalo ai visitatori il testo di maggiore impegno che gli dedicai un decennio addietro, al compimento dei suoi ottanta.
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