Mese: <span>Marzo 2009</span>

“Una donna piange 47 volte all’anno, mentre un uomo solamente sette”: l’ho letto tre settimane addietro su Avvenire in uno speciale dell’inserto domenicale Agorà intitolato “Il segreto delle lacrime”. Lo dedico con un bacio alle donne del blog e l’accompagno con questa battuta di papa Wojtyla: “Appartiene al genio della donna anche il piangere”. Lo disse l’8 maggio 1994 dalla finestra del Gemelli. Nel film di Sidney Lumet Un’estranea tra noi (1992), ci sono queste due battute di una fidanzata, simili a quella del papa: “Dio conta le lacrime delle donne” e “Le donne capiscono il mondo meglio degli uomini e per questo piangono più spesso”. Il titolo del post riassume tutti questi spunti con riferimento a Luca 6, 21.

E’ bella la vita ora ke il mondo mi ha dato te”: scritto sul parapetto del Lungotevere Vaticano davanti a Castel Sant’Angelo. Il mondo? Gli Dei, Dio, il destino, la sorte, il fato, la vita – oppure la realtà, l’universo, le stelle, il mondo: il mondo!  (Segue nel primo commento)

Continua a girare nella Rete – che è la prateria di tutte le bufale – la leggenda di Padre Pio che rifiuta il nuovo messale e continua a celebrare in latino perché “acerrimo oppositore del Concilio”. Questa bufala è venuta a scornare più volte nel mio blog e dunque ho deciso di prenderla per le corna e ora do conto del risultato della “verifica” condotta con l’aiuto di Stefano Campanella portavoce del santuario di San Giovanni Rotondo e di fr. Luciano Lotti, custode dell’Archivio di Padre Pio. All’obiezione che Padre Pio non poteva rifiutare il nuovo messale, perché promulgato sei mesi dopo la sua morte, i guardiani della bufala rispondono affermando che in previsione del nuovo rito il Padre scrisse a Paolo VI per chiedergli di esserne dispensato e di poter continuare a celebrare con il vecchio messale e aggiungono che la “dispensa” gli fu portata dal cardinale Bacci, con il quale il Padre avrebbe sfogato la sua contrarietà al Vaticano II con le parole «Per pietà, mettete fine rapidamente al Concilio». Nulla di ciò è nelle fonti. Il cardinale Bacci va a San Giovanni Rotondo ma non è latore della “dispensa” che il Padre chiederà dieci mesi dopo quella visita. La richiesta è motivata non dalla contrarietà alle innovazioni ma dalla debolezza della vista che gli impedisce di leggere i nuovi testi mentre i vecchi li conosce a memoria. Nei documenti non c’è traccia del presunto atteggiamento di contrarietà al Concilio, vi sono anzi elementi di accoglienza, comprese le novità liturgiche. (Segue nel primo commento)

Questa è la settimana giusta per interrogarsi sul domani di Papa Benedetto, dal momento che egli ora sosta per una settimana dall’incessante attività pubblica essendo impegnato negli Esercizi della Quaresima, predicati in Vaticano dal cardinale Francis Arinze. Il suo domani è sovraffollato: sta preparando il viaggio in Terra Santa, riscrive daccapo l’enciclica sulla dottrina sociale, è impegnatissimo nel recupero dei lefebvriani. Si tratta di tre imprese coraggiose che affronta in solitaria con l’audacia di un papa solista. Vedi lo sviluppo di questa analisi in un mio articolo che appare oggi sul quotidiano Liberal: http://www.liberal.it/primapagina/accattoli_2009-03-03.aspx

“A Bruges, in Fiandra, ricordo del Beato Carlo il Buono, martire, che, principe di Danimarca e in seguito conte di Fiandra, visse custodendo la giustizia e difendendo i poveri, finché venne ucciso da uomini d’arme che egli aveva cercato di pacificare”: così alla data di oggi il nuovo Martyrologium Romanum. La biografia offerta dall’ottimo sito http://www.santiebeati.it/dettaglio/92287 riferisce che il beato Carlo “stabilì che tutti i condannati a morte dovessero confessarsi e ricevere la comunione il giorno precedente all’esecuzione della pena”. Immagino che egli sia stato il primo a dettare quella norma e che essa si sia poi diffusa nell’intera cristianità e sia durata fino alla Roma papalina del 1870 e fino alla Spagna e al Portogallo della metà degli anni settanta del secolo scorso e anche oltre qua e là in America Latina. Calcolo ammirato la consolazione e le bestemmie che quella disposizione avrà provocato nei secoli e forse ancora provoca da qualche parte.