“Da Francesco è venuta una pedagogia giubilare che riduce il rimando all’indulgenza ma amplia quello alla porta che è Cristo”: è la conclusione per sentenza di un articolo che ho scritto per “Il Regno” sulle “porte sante” della carità, in vista del quale avevo chiesto l’aiuto dei visitatori.
Mese: <span>Gennaio 2016</span>
“Ancora adesso quando mi sveglio la mattina non credo alla vita che ho avuto” dice Sophia Loren al “Corsera” di oggi. Io non ho fatto cinema ma faccio lo stesso ringraziamento.
“Il mio desiderio del nascere” sono parole di Leonardo da Vinci, che stanno al centro della “favola” che gli editori intitolano “La formica e il grano di miglio”. Mi paiono straordinariamente adatte a dire qualcosa della favola degli embrioni che oggi hanno vita difficile. Nel primo commento la “picciola favola” e nel secondo un richiamo a quello che stamane ha detto il Papa sulla vita nascente. Nel terzo un mio insulso complimento al Leonardo delle Favole.
“Il racconto di Alberto Mieli abbraccia con piena umana comprensione e compassione anche i compagni di sofferenza che ebrei non sono, come i giovani ungheresi fuggitivi che vengono impiccati o il prete cattolico belga che viene immobilizzato in forma di crocifisso e ucciso con la stessa croce di legno che si era costruito per pregare”: così il padre Lombardi nella prefazione a un libro di memorie di un sopravvissuto alla Shoah che ho letto con amore e che segnalo ai visitatori nel Giorno della Memoria.
“Da un lato la contegnosa sobrietà rivestita di grisaglia di Palazzo Koch, da un lato l’inglese fluente e una certa esterofilia blasé della Farnesina, dall’altro, invece, gli abiti troppo stretti, la voglia un po’ provinciale di far bella figura e il fare spiccio e risoluto di Renzi”: Ernesto Galli della Loggia che oggi sul Corsera pitta il premier che “rompe gli equilibri in un mondo che cambia”. Gli abiti troppo stretti di Renzi è un pitaffio capolavoro.
Notizia forte: il Papa andrà a Lund, in Svezia, il 31 ottobre prossimo, per il 500° della Riforma luterana. Nel primo commento il comunicato della Sala Stampa Vaticana e nel secondo il rinvio a un’intervista del cardinale Koch, responsabile vaticano per l’ecumenismo.
Aggiornamento al pomeriggio. Nell’Omelia di San Paolo fuori le Mura, durante il Vespro a conclusione della settimana per l’unità, il Papa ha svolto una richiesta e offerta di perdono al termine della quale ha detto: “Non possiamo cancellare ciò che è stato, ma non vogliamo permettere che il peso delle colpe passate continui ad inquinare i nostri rapporti. La misericordia di Dio rinnoverà le nostre relazioni”.
La chiesa era mezzo vuota ma il suo dell’organo l’affollava.
«Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione» ha detto il Papa ieri al Tribunale della Rota che ha ricevuto per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario: un’affermazione che calza a pennello con il dibattito nostrano sulle unioni civili, dove uno dei punti sensibili che provoca la protesta degli ambienti cattolici è l’assimilazione delle unioni al matrimonio: è l’attacco di un mio insinuante articolino pubblicato oggi dal Corsera con il titolo Il Papa su unioni civili e matrimonio: “Non bisogna fare confusione”.
“Dispongo che venga modificata la rubrica secondo la quale le persone prescelte per ricevere la Lavanda dei piedi debbano essere uomini o ragazzi, in modo tale che da ora in poi i Pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio”: così il Papa in una lettera al cardinale ROBERT SARAH prefetto della Congregazione per il Culto, che ha la data del 20 dicembre 2014. Oggi il cardinale ha pubblicato il decreto che dà attuazione alla disposizione del Papa. Ne riporto un brano nel primo commento e nel secondo dico la mia contentezza per questa decisione.
Un visitatore manda un messaggio fraterno dalla Lituania. Lo riporto nel primo commento e qui lo ringrazio a nome del mio parroco, perché di lui si tratta.
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