La malattia come prova della fede in Dio e della gratitudine alla vita: qui la messe è abbondante e forse questo è il più fecondo tra i campi da me attraversati. Con tremore e gratitudine riporto le parole di chi si dice “felice” anche nell’esperienza dell’ospedale.
- Serena che farà il medico per restituire l’aiuto ricevuto
- Remo Zanotti: Il mio cuore pazzo e la voglia di fare volontariato
- Mirella Ruosi: “Nell’abbraccio della dottoressa quello di tutti i fratelli”
- Karl Golser: “Soffro di una sindrome rara e atipica di Parkinson”
- Romano Martinelli: “Devo ricominciare da capo a credere”
- Rita Coruzzi: “Rifiuterei volentieri la guarigione”
- Il vescovo Mani e don Sergio “inspiegabilmente contento”
- Carlo Chenis: “Da questo esilio a una maggiore vicinanza”
- Stefano Bellan chiede la benedizione a un mendicante
- Maria Pia Pavani: “La forza la voglia di fare la gioia di vivere”
- Giovanni Natoli: “Cristo è l’amico che attendiamo”
- Salvatore Boccaccio 1 – vescovo in malattia
- Salvatore Boccaccio 2 – vescovo invalido
- Maria Pia Ladi: “Nella malattia riconquisto la mia vita”
- Agostino Marchetto quand’era un “vescovo in malattia”
- Sarah Calvano: «Si può essere felici anche in ospedale»