Il blog di Luigi Accattoli Posts

Ultima Cena – mosaico di Sant’Apollinare Nuovo – Ravenna – VI secolo: circa 520 – con questa immagine introduco la scheda di presentazione della lectio di Pizza e Vangelo che faremo lunedì 20 maggio via Zoom alle 21.00: leggeremo dal capitolo 14 di Marco i preparativi della Cena nella sala al piano superiore della casa di un discepolo del quale ignoriamo il nome. Ci faremo aiutare da antiche immagini di Codici e Basiliche per avere un’idea di come si disponevano i commensali: non seduti su sedie, o panche, o sgabelli, come li rappresenteranno gli artisti del secondo millennio, ma seduti o mezzo sdraiati su tappeti, cuscini, divani all’uso ellenistico-romano che si era ormai diffuso in Israele

Pizzini della Madonna. Ogni sabato sera sul sagrato della Basilica di Loreto, dopo il rosario e la processione, in questo braciere vengono bruciati i foglietti con le preghiere alla Vergine lasciati dai pellegrini in Santa Casa lungo la settimana. Mi sono offerto all’arcivescovo Dal Cin per fare uno studio sui “pizzini della Madonna” e lui mi ha detto “parliamone”. #luigiaccattoli#papafrancesco#fabiodalcin#santacasa#santacasadiloreto#santuariodiloreto#pizzinidellamadonna

Potrebbe essere un'immagine raffigurante incendio e fonderia
Ogni sabato sera sul sagrato della Basilica di Loreto, dopo il rosario e la processione, in questo braciere vengono bruciati i foglietti con le preghiere alla Vergine lasciati dai pellegrini in Santa Casa lungo la settimana. Mi sono offerto all’arcivescovo Dal Cin per fare uno studio sui “pizzini della Madonna” e lui mi ha detto “parliamone”. Nel primo commento il rimando a un’altra mia indagine sui foglietti che a Roma vengono lasciati dai visitatori sulla tomba di San Benedetto Giuseppa Labre nella chiesa di Santa Maria ai Monti



Tutte le reazioni:
43Viviana Cuozzo, Vincenzo Varagona Ucsi e altri 41
“Coscienza. Giuda” è il titolo che il pittore russo Nikolai Nikolaevich Ge ha dato a questa tela del 1891 che ci presenta il traditore impegnato a tenere d’occhio Gesù e gli undici (li vediamo sulla destra) che usciti dal Cenacolo si dirigono verso l’Orto degli Ulivi illuminando il sentiero con una lanterna. Nikolai coglie magistralmente il dramma di coscienza vissuto da Giuda, combattuto tra il progetto della consegna di Gesù ai capi dei sacerdoti, che con loro aveva concordato; e l’impulso improvviso ad abbandonare quel progetto e a tornare dal Maestro e dagli altri discepoli che vanno verso il Getsemani. Con questa immagine introduco la registrazione audio dell’ultima serata di Pizza e Vangelo nella quale abbiamo letto da Marco 14 l’accordo di Giuda con i sacerdoti e l’abbiamo commentato con l’interpretazione che ne hanno dato Giotto, Nikolai e Tissot. Qui sotto il link all’audio e nel primo commento un brano sul traditore di Giuseppe Ricciotti
L’ultima volta che sono stato a trovare il loquace Sileno detto Babuino era in tuta da sub e tutto ‘nciurmato. Inutile chiedergli di fare un sorriso
Giuda istigato da Satana contratta con i capi dei sacerdoti il tradimento di Gesù: Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1306 circa. Nei commenti la scheda di presentazione della lectio che faremo lunedì 6 maggio: leggeremo solo due versetti, ma che sono la cerniera tra la narrazione della vita pubblica di Gesù e il racconto della Passione, nucleo originario di tutti i Vangeli.
Foto da me scattata ieri tra una pioggia e l’altra lungo la romana Passeggiata del Pincio
Miniatura del XV secolo che illustra l’unzione di Betania secondo la narrazione degli evangelisti Matteo e Marco: con essa introduco la registrazione audio dell’ultima serata di Pizza e Vangelo, nella quale leggemmo – il 22 aprile – il brano di quell’episodio in Marco 14. Nell’affollata miniatura, il cartiglio di sinistra, che parte dalla mano di uno dei presenti, dice: Ut quid perditio haec? Perchè questo spreco: Matteo 26, 8. L’altro cartiglio, che parte dal volto di Gesù porta la risposta del Maestro: Ad sepeliendum me fecit. Lo ha fatto in vista della mia sepoltura: Matteo 26, 12. Qui sotto trovi il link alla registrazione

Luglio 2022: l’arcivescovo di Milano Delpini, al termine di un ritiro della Conferenza episcopale lombarda all’Eremo di Montecastello, unge con l’Olio degli Infermi il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada che stava per affrontare un trapianto di midollo reso necessario da una patologia del sangue. In quell’occasione tutti i vescovi lombardi imposero le mani al confratello che affrontava quella prova ospedaliera. Nei commenti chiedo aiuto ai visitatori per una mia inchiesta sulla pratica dell’Unzione comunitaria degli infermi fuori dall’immediato pericolo di morte. Il vescovo Tremolada dopo sette mesi di degenza e convalescenza è tornato al suo ministero all’inizio del 2023
Quando vanno a teatro questi miei amici si vestono di rosso
“Addio Carlo! Riposa in pace con Don Bosco” è intitolato il saluto che il novantenne cardinale Bertone ha letto, con fatica e tenacia, al momento dell’omelia della messa di addio di Carlo (vedi post del 16 aprile). Sono restato ammirato dal gesto di fedeltà nell’amicizia compiuto dal cardinale costretto ad appoggiarsi al bastone e al braccio di un accompagnatore . Nessuno – che io sappia – ha pubblicato le sue parole e allora ho pensato di farlo io: ho chiesto il testo al cardinale e lo riporto nei primi commenti. A seguire metto alcuni spunti che traggo da quello che considero il migliore, anche come scrittura, tra i libretti pubblicati dal collega, a me sempre carissimo: “Ti credevo un altro” (Cantagalli 2008), che ha la prefazione del cardinale Bertone. E anche a quella guarderò