Il blog di Luigi Accattoli Posts


Nei commenti l’incontro con Albularius, fotogenico quasi quanto me.

Oggi è la Giornata interreligiosa di preghiera e di digiuno per l’umanità colpita dalla pandemia: sono contento che sia stata proposta e nel mio piccolo la dedico a Silvia Romano e famiglia. A quanti li hanno scaneggiati perchè lei – dice – si è convertita all’Islam, a chi li festeggia – io tra loro – perchè una figlia è stata tratta in salvo. Una vicenda che dice bene quanto siamo ancora, quasi tutti, nemici sulla terra. Quanto ciò sia insensato. Quanto dovremmo imparare e costruire l’unità della famiglia umana. Aiutarci con gli ospedali e la scienza. Accompagnarci nella sofferenza. Gareggiare nella ricerca di Dio. E invece. Nei commenti l’intenzione e l’omelia del Papa per questa giornata, nonchè qualche elemento di conoscenza dei proponenti e degli aderenti.

Quotidianamente assistiamo alla testimonianza di coraggio e di sacrificio degli operatori sanitari, in particolare delle infermiere e degli infermieri, che con professionalità, abnegazione, senso di responsabilità e amore per il prossimo assistono le persone affette dal virus, anche a rischio della propria salute. Ne è prova il fatto che, purtroppo, è elevato il numero degli operatori sanitari che sono morti nel fedele compimento del loro servizio. Prego per loro – il Signore li conosce ciascuno per nome – e per tutte le vittime di questa epidemia. Il Risorto dia ad ognuno la luce del paradiso e alle loro famiglie il conforto della fede.E’ l’attacco del Messaggio del Papa inviato oggi in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere. Nei commenti alcuni passaggi e poi il brano dell’Esodo nel quale si ricordano due eroiche levatrici ebree – Sifra e Pua – citato da Francesco nel messaggio.

“Ieri ho ricevuto una lettera di un sacerdote, che mi ha detto che io parlo poco del Cielo: e ha ragione. Per questo oggi ho voluto sottolineare questo: che la pace che ci dà Gesù, è una pace per adesso e per il futuro. È cominciare a vivere il Cielo”: così Francesco nell’omelia di stamane. Nel primo commento il contesto dell’ammissione e poi una mia nota.


Noè sarebbe io. Il diluvio: la pandemia. La finestra dell’Arca è impersonata da una finestretta di un casotto che è sul terrazzo del mio condominio. Nel primo commento Noè che mi somiglia. Nel secondo la faccenda del corvo.

Lunedì 4 maggio è arrivato nelle librerie tedesche un lavoro di Peter Seewald intitolato «Benedetto XVI. Una vita»: oltre mille pagine di biografia con un’intervista in appendice. Insoddisfatto dalle anticipazioni dei media, procedenti per frasi staccate, mi sono fatto mandare dalla Germania il testo dell’intervista e ho tradotto di persona le risposte a sei domande che riporto nei commenti. Metto a questo estratto un mio titolo che riassume quanto Benedetto argomenta con esemplare dettaglio sul fatto e sul titolo del Papa emerito. Nel volume l’intervista è così intitolata: “L’amicizia personale con Papa Francesco non solo è rimasta ma è cresciuta”. Credo che questo testo, che risale all’autunno del 2018, sgomberi il campo dalle speculazioni sulla compresenza dei due papi e sulla perdurante partecipazione dell’emerito al carisma petrino. Egli qui afferma con totale chiarezza che il suo rapporto con il successore è puramente spirituale e interiore, tale e quale quello di ogni vescovo emerito con il vescovo suo successore. – I titoletti sono miei.

“Ogni volta che qualcuno di noi è in cammino per andarsene da questo mondo, il Signore verrà e ci prenderà per mano e ci porterà dove è lui”: sono parole del Papa nell’omelia di ieri. Un’omelia che va al cuore del Vangelo che è parola di vita eterna. Nei commenti riporto i passaggi più vivi che dedico – come altre volte qui nel blog – a chi dubita della predicazione papale e teme che in essa manchi la vita eterna.

Tornano le messe, anzi: torneranno tra dieci giorni, lunedì 18 maggio. Con il numero chiuso dei partecipanti, mascherine per tutti, comunione senza contatto, confessione distanziata. Senza coro, acqua santa, scambio della pace, raccolta delle offerte tra i banchi. Con gel igienizzante all’ingresso. Si riparte di lunedì perché nei giorni feriali la frequenza alle messe è bassa e intanto si vede come va. – Nei commenti il dettaglio dell’accordo firmato stamane a Palazzo Chigi. Qui il testo integrale.

Della Quaresima di quarantena il papa ha fatto una scuola di preghiera: l’ho seguita traendone conforto e qui provo a dire gli insegnamenti che ne ho ricavato. Per primo metto l’invito ad ampliare la «preghiera universale della Chiesa» alla dimensione del mondo, accogliendo la provocazione dei giorni e portando in preghiera ogni necessità. Per secondo la chiamata da parte del papa gesuita, già maestro di esercizi ignaziani, all’audacia nell’invocazione. Per terzo, la dimostrazione di come si possa guidare la Chiesa con la preghiera. – E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato dalla rivista il “Regno” con il titolo Arriva la pandemia e il Papa guida la Chiesa con la preghiera. Nel primo commento la conclusione dell’articolo.

Nell’omelia di ieri mattina Francesco di nuovo ha ricordato la docente di storia del Cristianesimo Maria Grazia Mara che molto gli era e gli è cara: “Qui a Roma c’era una signora, una brava donna, una professoressa, la professoressa [Maria Grazia] Mara, che quando era in difficoltà per tante cose, e c’erano dei partiti, diceva: “Ma Cristo è morto per tutti: andiamo avanti!”. – Nel primo commento l’intero passaggio dell’omelia papale, nel secondo una mia noticina, da ex alunno di Maria Grazia.