Il blog di Luigi Accattoli Posts

Georges Rouault – volto di Cristo 1937 – particolare: per presentare la registrazione audio della lectio di Pizza e Vangelo che facemmo lunedì 29 gennaio, sul dialogo di Gesù con uno scriba di buona volontà su quale sia il primo dei comandamenti. Qui sotto il link alla registrazione, nei primi commenti riprendo un paio di spunti che erano emersi nella conversazione, uno dei quali riguardava l’amare Dio con la mente e l’altro l’amare se stessi
Particolare di “Gesù interrogato dai farisei”, copia da Bernardino Luini, con la quale introduco la scheda preparatoria della lectio che faremo domani nell’appuntamento quindicinale – via Zoom – di Pizza e Vangelo, nel quale leggeremo dal capitolo 12 di Marco il dialogo del Maestro con uno scriba di buona volontà: nei commenti la scheda e l’invito di chi passa di qua a collegarsi
Stamane di buonora Francesco ha ricevuto i giornalisti accreditati in Vaticano e nel discorso mi ha citato: siento un poco de vértigo, non ci sono abituato. Nel primo commento riporto i due paragrafi dove il Papa fa riferimento a un mio testo sulla professione del vaticanista. Io all’udienza non c’ero perché non sono più accreditato; lo sono stato per mezzo secolo
Gesù discute con i sadducei – miniatura di Cristoforo de Predis – 1476 – per introdurre la registrazione audio della conversazione di Pizza e Vangelo che abbiamo fatto lunedì 15 a partire dalla disputa sulla risurrezione che Gesù svolge con i sadducei nel capitolo 12 del Vangelo di Marco. Qui sotto il link all’audio, nei primi commenti due voci – una antica e una di oggi – che incoraggiano a credere nella risurrezione
Quando preparo le lectio di Pizza e Vangelo [vedi post precedente] sempre ne leggo e ne ascolto alcune dei maestri di lettura della Bibbia che mi sono più facilmente accessibili e tra questi c’è il servita Alberto Maggi che dirige un Centro di studi biblici a Montefano, Macerata. Proprio stamane ho ascoltato da un video YouTub una sua lectio su Marco 12, 28-34 che è il brano che dovrò presentare nell’appuntamento del 29 gennaio: quello dove uno scriba chiede a Gesù quale sia il primo di tutti i comandamenti e il Maestro risponde con l’enunciazione congiunta dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo. Ascoltando la viva presentazione del padre Maggi mi è venuta una domanda che formulo nei commenti: prima riporto la trascrizione delle sue parole, poi gli chiedo di spiegarmi un passaggio
Angeli del Guariento – Padova – 1350 circa – per introdurre la lectio su Marco 12, 18 27, che faremo domani via Zoom, nella quale seguiremo la disputa di Gesù con i Sadducei, dove il Maestro ci assicura sulla risurrezione, alla quale quegli interlocutori non credevano, schierandosi dunque con i farisei, che la riconoscevano, ma avverte che non la dobbiamo intendere come un ritorno alla corporeità terrena, quale la concepivano quegli altri antagonisti: i risorti, proclama, “non prenderanno né moglie né marito ma saranno come angeli nei cieli”. Un testo chiave per la nostra fede in Cristo risorto. Nei commenti la scheda di preparazione alla lectio e l’invito di chi passa di qui a collegarsi
Paolo Benanti, teologo e filosofo francescano, membro del Comitato ONU di esperti sull’Artificial Intelligence e consigliere di Papa Francesco sulla stessa materia, il 5 gennaio è stato nominato presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione, dopo le dimissioni di Giuliano Amato: ieri, quest’uomo ora cercatissimo, era ospite della mia parrocchia per una conferenza su Intelligenza artificiale e pace. Nei commenti due passaggi della conferenza e due foto della chiesa piena come non mai

Andando a vedere Goya [vedi post precedente] speravo di trovarvi il Cane semiaffondato (o semplicemente
 Il cane), un dipinto del 1819 proveniente dalla Quinta del Sordo e che ora è al Prado. Non c’era e io rimedio a quell’assenza mettendone qui un particolare: per me questo cagnetto va tenuto d’occhio, come i tanti altri che sono nella sterminata galleria goyesca [Francisco amava i cani], perchè può guidarci a intendere qualcosa dello sguardo sul mondo svolto, rivolto, dispiegato da questo pittore. Non sappiamo se il cane nuoti o stia morendo, se sia semiaffondato nella sabbia o mezzo nascosto a noi da una duna. Anche i titoli che gli vengono dati non sono del pittore ma dei critici. E questa oscurità – i dipinti della Casa del Sordo sono detti “Pitture nere” – fa parte del misterioso perchè delle cose sul quale Goya si è sempre interrogato. Nel primo commento faccio un rimando a Leopardi, contemporaneo di Goya, nel quale troviamo detto in parole, per verba, lo stesso perchè dipinto dal pittore spagnolo