Ieri la barbona francese sdraiata sottocasa beveva e cantava mentre il cameriere filippino del vicino ristorante le gridava in romanesco: “Se non stai zitta te mollo n’a secchiata d’acqua”. Stamane la commessa cinese dell’agenzia di viaggi incalzava la barbona traballante con rapidi getti d’acqua da un suo secchio, a un centimetro dai piedi di lei, per cacciarla come si fa con i bacarozzzi. E lei che a ogni passo indietro diceva: “Merde merde”.
Il blog di Luigi Accattoli Posts
“Una procedura irrituale e violenta, indegna di uno stato di diritto e che non può rimanere senza un’adeguata punizione“: così il premier nel video messaggio di ieri. Il capo del governo che chiede la punizione dei magistrati che indagano su di lui: credo siano le parole più gravi mai pronunciate da Berlusconi. Non sembra di essere in Europa. Quel videomessaggio è peggio dei festini di Arcore.
Leggo nei giornali che tale Carlo Ferrigno in una telefonata a “un altro uomo” racconta che “c’erano orge lì dentro” dopo la cena [ post del 17 gennaio]. Dice anche di “una tale Maria mezzo araba” che “animava la serata facendo la danza del ventre” e che fu ricompensata dal Cavaliere “con un anello e un bracciale”. [Segue nel primo commento]
Il nuovo anno non poteva avere un migliore avvio per Papa Benedetto: dal varo delle nuove leggi sulla finanza (paragonabili per importanza alle nuove regole sulla pedofilia) all’indizione di una quarta giornata di Assisi, dall’annuncio della beatificazione di Papa Wojtyla alla creazione del primo ordinariato “anglicano-cattolico”, alla nomina di un protestante a presidente dell’Accademia delle Scienze. Sono cinque buone mosse nel segno del riordino interno, della “continuità” con il predecessore e dell’ecumenismo. Alcune di queste scelte sono occasionali e altre strategiche, ma tutte comprensibili e apprezzabili anche da parte dell’opinione pubblica. Nell’insieme segnalano che dal punto di vista del governo – e dell’iniziativa personale del Papa – il Pontificato benedettiano sta vivendo forse la sua stagione migliore. – E’ il pomposo avvio di un mio articolo pubblicato oggi da LIBERAL a pagina 10 con il titolo sibillino ANNO NUOVO PAPA NUOVO.
«Mi pagano per parlare. Mi pagano per tacere. Così divento ricca»: parole di Ruby che ascolto in un telegiornale. Diciotto anni: povera figlia inebriata dal denaro. Forse aveva quell’età – o forse meno – Salomè che danzava per Erode. Sempre piccole donne incolpevoli in mezzo a teste che rotolano. Incolpevoli o forse no. “Non se ne scava nella terra fosse così profonde come nel cuore dell’uomo”.
Mando un bacio a Nadia, a Diego, ai genitori. Leggo le parole “forza Diego corri” con l’emozione con cui ogni volta ascolto il comando evangelico “alzati e cammina”. E’ la conclusione ad effetto di un mio bicchiere di Vino Nuovo che dedico a Nadia Ghigliotto, infermiera sulle ambulanze e cantautrice, per la canzone FORZA DIEGO CORRI che lei ha scritto e canta per il bimbo Diego colpito da atrofia muscolare spinale.
Da quando ha beccato D’Alema a St. Moritz e Bertinotti alle Bahamas-Antille il collega Alfonso Signorini non riesce a prendere sonno. E’ stato visto alle quattro del mattino girare intorno all’isolato ripetendo senza pause: “Ma questi comunisti vogliono fare i Signorini?”
Wojtyla sarà fatto beato il 1° maggio e il Corsera mi chiede un pezzullo su questa data “singolare”. Spiego che chi l’ha scelta pensava alla Domenica della Divina Misericordia, ma il vasto mondo penserà al papa che fu operaio e che difese ognisempre gli operai. Parlo – per la necessità di aggiungere otto righe – con il collega che “passa” il pezzo, ignorantissimo di Chiesa, che mi dice: “Ma se c’era ancora Wojtyla avrebbe parlato o no degli operai di Mirafiori?” Non lo so, gli rispondo, non lo può sapere nessuno e concludo: “Io penso che non ne avrebbe parlato”. “Io invece penso di sì”, fa il collega che si chiama Mario.
Avevo in liceo un professore che per segnalare una posizione ad excessum diceva: “E’ più cattolico del papa”. E’ quanto mi viene da dire per i nove storici e giornalisti di orientamento tradizionalista che hanno scritto al papa per chiedergli di rinunciare all’annunciata quarta Giornata interreligiosa di Assisi, che si farà il prossimo ottobre, nel venticinquesimo di quella del 1986 e dopo quelle del 1993 e del 2002. Gli hanno fatto quella richiesta sostenendo che qualunque cosa egli abbia a dire o fare, il programmato appuntamento non potrà che favorire il relativismo e il sincretismo. Tranne De Mattei questi signori mi sono sconosciuti ma mi fanno l’impressione dei tanti di orientamento progressista che si affannano a ricordare al papa l’importanza del Vaticano II. Io ero ad Assisi 1986 e sono felice di aver avuto quella possibilità. Ero anche ad Assisi 1993 ugualmente felice e felicissimo ad Assisi 2002, dopo il crollo delle Torri, alla quale era presente anche il cardinale Ratzinger. Considerai la presenza del custode della fede un capolavoro di papa Wojtyla. Sono sicuro che Benedetto non rinuncerà al proposito annunciato il 1° dell’anno e saprà condurre la prossima giornata senza “cedimenti”. Ma voglio aggiungere che non mi preoccupa che vi siano nove – e chissà quanti altri – che obiettano questo e quello. Il confronto delle opinioni non può che giovare. [Segue nel primo commento]
“Ho conosciuto e conosco l’amore di mia moglie per me, per i miei figli, per la mia famiglia, per gli altri, per i fiori, per la natura. Vivo con la speranza di rivederla un giorno e di restare per sempre con lei”: così scriveva Armando Drago – con riferiemto all’amatissima Angelina che se ne era andata lasciandolo solo – nel libretto CREDO IN DIO PERCHE’ E’ IL PIU’ BRAVO (EDB 2009), il più naif e il più bello dei libri sulla fede cristiana che io abbia letto negli ultimi dieci anni. L’avevo recensito con entusiasmo per IL REGNO. E Armando, che non ho mai visto, si era entusiasmato per la mia recensione e mi aveva chiesto di andare a Bonistallo (Poggio a Caiano, Pistoia) a parlare del suo libretto. Bonistallo dev’essere un luogo bellissimo e io avevo detto subito di sì e aspettavo che Armando mi indicasse una data. Ma ecco che mi arriva la notizia della sua morte, avvenuta lunedì, a 61 anni. In questo momento si sta celebrando a Bonistallo la sua messa di addio. Era più giovane di me. piango e lo prego di tenermi d’occhio. – Ma anche segnalo ai visitatori distratti l’opportunità – se vogliono occuparsi di qualcosa di serio – di andare alla pagina di questo blog intitolata CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto, di cliccare sul capitolo 20 PREGHIERA PUBBLICA e di leggere il testo riguardante il caro Armando, intitolato “Credo perché mi sento amata”. Inchiesta sulla fede di Armando Drago.
58 Commenti