Mese: <span>Aprile 2010</span>

Pietro – un nipotino tra i due e i tre anni – viene a me con fare deciso e mi chiede: “Nonno, che voglio io?”

Spero di tornare a Torino durante l’ostensione della Sindone che parte oggi e di mirarla ancora con l’emozione con cui la vidi nel 1998 e nel 2000. Quella stessa del pellegrino di Dante davanti alla “Veronica nostra” nel canto 31 del Paradiso: “Signor mio Gesù Cristo, Dio verace, / or fu sì fatta la sembianza vostra?” Un sentimento gemello dell’altro con cui due volte mi sono inginocchiato a Gerusalemme, nel Sepolcro, davanti alla Pietra dell’Unzione. Qui un mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 33 con il titolo: CINQUE SECOLI DI DIBATTITO SULL’AUTENTICITA’ DEL “SUDARIO”.

I bulli vanno stesi ma non umiliati“: è uno dei motti di don Claudio Burgio, 40 anni, aiuto cappellano al Carcere minorile Beccaria di Milano – dunque un collaboratore di don Gino Rigoldi – e fondatore dell’Associazione Kayròs che in diverse comunità accoglie una quarantina di giovanissimi in difficoltà. Ha scritto un libro NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI. Esperienze educative di un prete al Beccaria di Milano [Paoline, 130 pagine, 12 euro] che ha in copertina una bella foto che l’autore ha scattato a quattro dei suoi ragazzi presi di spalle. Quei ragazzi erano ieri alla Libreria Feltrinelli di via Emanuele Orlando, a Roma, dove don Claudio presentava il libro. Erano venuti con lui da Milano e io mi divertivo a riconoscere dai volti le nuche e le spalle che vedevo sulla copertina. Alla presentazione c’erano don Spriano e padre Greco, preti delle carceri romane. Si parlava della droga e della violenza di strada, di chi uccide da piccolo e di chi ruba e don Claudio – che dirige la Cappella musicale del Duomo di Milano ed è un compositore di musica e scrive benissimo – diceva: “Incontro ragazzi sofferenti, fragili, che se possono ti imbrogliano, abituati a prendere e fuggire, cuori violenti o disperati. Ma mai cattivi“. Chiudo con un altro motto dell’autore, il libretto ne è pieno: “Con loro sto imparando a diventare padre senza dimenticare di essere figlio“. Nei primi tre commenti metto brani di lettere scritte dai ragazzi e citate nel libro. Che è tutto un corpo a corpo con i giovanissimi di oggi e che dovrebbe leggere ognuno che li ami. [Segue nel primo commento]

LE ALLEGRE VACANZE DEL NO GLOBAL GRILLO: ARAGOSTE, CHAMPAGNE E HOTEL (A 5 STELLE): è il titolo di apertura della prima pagina del Giornale.

I giorni di Pasqua hanno visto un rilancio dell’onda anomala mediatica che sta flagellando la Chiesa Cattolica come se si trattasse di un covo di pedofili e che prende di mira il Papa indicandolo come corifeo degli insabbiatori, che è l’esatto contrario della verità. Ma forse proprio in questi giorni è iniziata la reazione del mondo ecclesiastico e cattolico a questa voga persecutoria: era ora e conviene dare un’occhiata panoramica a quanto è avvenuto e a come pare stia per svilupparsi la reazione, di cui si è fatto portavoce in primis il cardinale decano Angelo Sodano negli “auguri” al Papa letti in mondovisione domenica prima della celebrazione in piazza San Pietro. – E’ il battagliero attacco di un mio articolo pubblicato oggi da Liberal a p. 11 con il titolo LA STRATEGIA DELL’ASSALTO MEDIATICO. Ho passato i giorni di Pasqua a scrivere – per Liberal, per il Corsera, per settimanali e riviste – articoli sulla pedofilia: ne sono orripilato. Faccio di tutto per evitare questo argomento, ma si vede che così ha da essere. E già che ci siamo, ecco un altro mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 11 con il titolo IL VATICANO VARA LA LINEA DEL “COLPO SU COLPO”. Ieri il Corsera aveva addirittura un mio fondo intitolato IN SOCCORSO DEL PAPA.

Balla il nero che vende “Terre di mezzo” all’uscita dalla Metro.

Sabato – che era Sabato Santo – è morto a 98 anni Pietro Molla, marito di Gianna Beretta Molla, la prima santa sposata dell’epoca moderna, canonizzata nel 2004. Pietro e Gianna sono autori di un bellissimo epistolario d’amore al quale ho dedicato un titolo nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO al capitolo 9 La voce dello sposo e la voce della sposa. Ecco alcune battute di Gianna, per rievocare la fortuna incredibile di quest’uomo, di essere amato da una santa e di aver avuto la ventura di assistere alla sua canonizzazione: “Ti bacio con tanto tanto affetto in attesa di riabbracciarti e stringerti forte forte“; “Pietro mio, sono tanto felice perché ti voglio bene e tu me ne vuoi altrettanto”; “Come ti penso, Pietro, e ora che sei lontano capisco sempre più che ti voglio tanto bene e che senza di te non potrei più vivere”; “Ti seguo e penso ogni momento nei tuoi viaggi, nel tuo lavoro, e ti sono vicinissima con tutto l’affetto e con tutto l’amore”.

Trovo che hanno parlato bene sia il padre Raniero Cantalamessa venerdì sia oggi il cardinale Sodano. Sono pretestuose le accuse al predicatore cappuccino, che è stato sempre un caloroso rivendicatore del valore della Shoah. Pretestuose e anche piene di ignoranza. Ignoranza delle sue parole esatte, del loro preciso significato, del contesto, dei precedenti. “Chiacchiericcio” dice il cardinale Sodano: giusta parola. Anche lo sdegno contro il padre Raniero è “chiacchiericcio”. [Segue nei primi tre commenti]

“Prego, inizia la gioia”: è l’attacco di una pagina del Diario di Claudio Contarin e dice da solo la sorprendente freschezza di questo libretto pubblicato da “Radio Oreb” di Vicenza. L’ho appena letto e devo parlarne subito tanto ne sono felice. Un’agenda senza pretese ma che è anche un qualcosa di unico: gli appunti quotidiani di un ragazzo vicentino morto nel febbraio del 2008 a 19 anni in un incidente stradale, ma anche – io credo – un dono dello Spirito alla nostra epoca. Parole semplici, mai rilette, anche sgrammaticate ma piene di cielo, sorprendenti quanto i primi appunti della coetanea Teresa di Lisieux. Preziose oggi che le parole cristiane si sono fatte rare sulla bocca dei ragazzi. Ne ho parlato sulla rivista il Regno e puoi trovare il mio testo anche qui, alla pagina CERCO FATTI DI VANGELO, capitolo 20 intitolato “Preghiera pubblica”. E’ il mio dono di Pasqua ai visitatori.

Auguro la buona Pasqua ai visitatori con una foto che mi è arrivata ora da Ferrara, spedita da Cristina Carrà, riguardante la potatura dei 25 ulivi che il liceo Ariosto coltiva in memoria degli alunni cacciati dalle leggi razziali. Come narravano i post del 28 marzo e del 28 gennaio io sono amico di quei giovani ulivi e sono felice di mostrare l’immagine del taglio dei rami che sono stati consegnati alla parrocchia dell’Immacolata per la processione di domenica. Sono anche amico del parroco dell’Immacolata, don Giovanni Camarlinghi, che in occasione della mia andata a Ferrara in gennaio mi ha narrato – a cena da comuni amici – due storie che ho già inserito nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO. Una è nel capitolo 8 con il titolo “Tonino Colombani: il mangiapreti convertito dall’Ave Maria”; l’altra nel capitolo 18 con il titolo “Giorgio Bianchini: il Giusto di Israele e il Giusto delle Nazioni”. Buona Pasqua e buona lettura.

potaturaulivi