Anno: <span>2016</span>

Ho votato sì e ora mi sento così e così. Ho sostenuto Renzi fin dall’inizio, quando perse le primarie del suo partito. La scommessa era che riuscisse a togliere il gesso al Pd: il gesso dell’eredità ideologica e di apparato del Pci e questo l’ha fatto, credo in maniera definitiva. Poi ho apprezzato il suo slancio operativo. Ho sperato che lasciasse il governo o la segreteria. Che via via trovasse e non perdesse alleati nelle stagioni della riforma costituzionale. Che ultimamente facesse una propria proposta di riforma della legge elettorale. Ma lui è un turbine e io ogni tanto dicevo: una volta o l’altra andrà a sbattere. E’ avvenuto ieri. Gli auguro un tempo di riposo, magari restando segretario. E una buona ripresa. I giovani superano i traumi.

“Io sto da sempre nel pronto soccorso dell’ospedale da campo e lì resterò ma dico che la Chiesa non può essere tutta e solo un ospedale da campo. Francesco è bravissimo, sono felice che sia Papa, ma c’è altro da fare oltre che chiuderci a curare i feriti e gli intossicati”: così don Gino Rigoldi in un’intervista che gli ho fatto per il Corriere di oggi che la pubblica a pagina 20 con il titolo: La mia Chiesa? Deve fare politica pensando a diritti come casa e lavoro.

“Paolo Guerriero. I colori dell’anima” è una mostra che il mio amico Paolo ha tenuto al Quirinale tra il 21 e il 28 novembre. Qui sono accanto all’abbagliante “Uccello di fuoco”: “Una notte nel giardino incantato il principe insegue un uccello di fuoco”. Notare come la mia cravatta regga il confronto con le piume di fuoco dell’uccello.

Oggi si compiono cent’anni dal martirio di Charles de Foucauld, che mi appare come una nuova immagine di Cristo per la nostra epoca, paragonabile a quella offerta da Francesco nel XIII secolo. Da qui la festa grande su tutte che per me è questo giorno. Nei commenti provo a dire – per spunti – quello che sento.

Stasera in parrocchia, alla Madonna dei Monti, avremo un dibattito sul referendum con Luigi Zanda per il sì e Lucio Malan per il no. Io modero: metterò il vestito delle conferenze e sarò imparzialissimo, parola di lupetto. Ho chiarito al parroco che io pendo per il sì ma lui mi ha detto: “Per una sera ti astieni”. Nei commenti altri frammenti referendari.

I Gesuiti devono avere l’audacia “dell’improbabile e dell’impossibile”, nel senso di cercare vie nuove, magari fino a oggi impensate, per proporre il Vangelo all’umanità contemporanea e per dargli attuazione nell’impegno per la giustizia: l’afferma il nuovo Generale della Compagnia di Gesù in un’intervista fiume che gli ho fatto ponendogli le domande suggerite dai visitatori di questo blog e che è stata pubblicata ieri da “La Lettura”, supplemento culturale del “Corriere della Sera”. Nei commenti l’elenco dei temi, il richiamo al coinvolgimento dei visitatori, un dettaglio del colloquio.

«Il momento più cordiale fu quello dell’incontro del Papa con la famiglia Castro, il 23 gennaio che era il secondo giorno della visita. “Mio fratello Raúl” diceva Fidel e poi “mia sorella Augustina che vorrebbe abbracciarla come si fa a Roma”. “Facciamolo” dice il Papa e l’abbraccia e lei scoppia in lacrime»: così Joaquín Navarro-Valls inizia il suo raccolto sulla visita di Giovanni Paolo II a Cuba nel gennaio del 1998, per la quale svolse un ruolo diplomatico oltre che di portavoce. E’ l’attacco di una mia intervista all’ex portavoce pubblicata oggi dal “Corriere della Sera”.

Se la vittoria del «sì» ha l’incertezza delle scelte politiche del premier, quella del «no» ha la certezza di una crisi profonda del sistema politico, di una crisi economica ancora più «cattiva», di un arretramento di anni rispetto alla transizione istituzionale: è un passaggio dell’editoriale dell’ultimo numero della rivista “Il Regno”, firmato dal direttore Gianfranco Brunelli, a favore del sì nel referendum del 4 dicembre. Nei commenti i paragrafi che trattano del referendum. Qui la mia condivisione: al Regno collaboro da 43 anni, quasi 44.