Mese: <span>Novembre 2017</span>


Cartello da me fotografato alle 10.30 in via Merulana, davanti all’Auditorium di Mecenate. Il bel marciapiede lastricato lì davanti era ripulito dalle foglie dei platani che impagliavano il resto della via. Un nero raccoglieva con la scopa foglie e cartacce. Nel primo commento la mia proposta.

Per Ignazio di Loyola “innumerevoli sono i demoni” che Lucifero sparge per il mondo secondo la varietà delle persone da conquistare (Esercizi 141). Ed ecco il suo discepolo di migliore riuscita, Bergoglio, che il 12 ottobre segnala ai cristiani d’Oriente il diavolo che “provoca guerre” e il giorno dopo istruisce quelli d’Occidente sui “diavoli educati” che suonano il campanello per entrare e attuano “possessioni da salotto” spingendo alla mondanità.

Per il mio compleanno – che arriva ogni dodici mesi, benchè non ce ne sia tutto questo bisogno – sono solito preparare per i figli e i nipoti una passeggiata romana: quest’anno partiremo dalla gatta di Via della Gatta. La vedete nella foto. Nei commenti dico quello che verrà dopo l’amabile micia.

A conclusione dell’anno della Riforma segnalo che la dichiarazione luterano-cattolica del 1999 sulla Dottrina della Giustificazione – forse l’accordo ecumenico più importante fino a oggi – ha avuto nuove adesioni nel corso degli ultimi mesi: hanno dichiarato che l’accettano le Chiese Riformate e la Comunione anglicana. Saluto con gratitudine questo ampliamento del consenso, che segnalo nel primo commento con un paragrafo di un comunicato congiunto luterano-cattolico del 31 ottobre.


Il cardinale Scola parla di meticciato di civiltà: qui segnalo un meticciato di parrocchia. Siamo al cancello dell’Oratorio di San Martino ai Monti, antico titolo e bella chiesa del rione Monti. Il responsabile dell’Oratorio non è italiano ma si fa capire benissimo. Nel primo commento mie glosse linguistiche.

Vista la poca rispondenza alle regole da me dettate il 28 ottobre, dalle otto di questa mattina ho sospeso l’ingresso libero dei commenti: entra solo ciò che approvo manualmente. D’ora in poi – e finché non mi stanco – sarà così tutte le volte che sono in zona computer. Quando mi assento ripristinerò l’accesso immediato. Nei commenti altri dettagli.

“La rassegnazione non è una virtù cristiana” sentenzia Francesco l’11 ottobre e argomenta che al cristiano s’addice la speranza immaginando – forse – di spiazzare i cultori dei lumi che vituperano chi piega il capo alle sventure. E magari avrà stupito i nipoti di Voltaire e di Nietzsche ma non quelli – più giovani – di Albert Camus, che aveva provato a chiudere in anticipo quella via d’uscita: “La speranza equivale alla rassegnazione” (“Nozze”, 1938).