Mese: <span>Novembre 2017</span>

La Giornata dei Poveri è stato Papa Francesco a volerla, a conclusione del Giubileo della Misericordia e come suo prolungamento, con l’intento di educare noi cristiani a usare misericordia verso gli ultimi e i più bisognosi. Vedo un bell’insegnamento in questo fatto che un Papa venuto dall’America Latina, un continente di poveri, ci ammaestri a onorare i poveri. Non solo a servirli, come già facevamo, ma anche a segnalarli e a onorarli con una loro giornata: così l’arcivescovo Matteo Zuppi intervistato da me per Corriere.it. Nel primo commento il link all’intervista e dopo il Papa e la sua omelia.

Colui che presiede lava i piedi alla prima persona e gli dona l’abbraccio di pace: questa a sua volta ripete il gesto verso colui che gli sta accanto: così è previsto nel libretto della “Veglia per la Giornata mondiale dei Poveri” del Consiglio per la nuova Evangelizzazione. Nei commenti altri elementi.

Francesco ha inviato ieri al Meeting Regionale Europeo della “World Medical Association” sul fine vita un messaggio importante, che riporto per intero nei sette primi commenti facendoli corrispondere ai sette paragrafi del documento. I titoletti sono miei. In coda svolgerò una mia considerazione che anticipo in breve: non c’è una nuova impostazione ma vi sono due novità di accento che rendono meno astratto il rifiuto dell’accanimento terapeutico e meno ardua la ricerca di soluzioni legislative “il più possibile condivise”.


Mia foto del lato destro di un sarcofago con le storie di Pietro, secolo IV, allocato senza didascalia in un portico dell’Ospedale delle Donne, nel complesso di San Giovanni. Nei primi due commenti altre foto, entusiasmi e lamenti. Com’è ragionevole che sia sulla terra.

Il gesuita – spiega Bergoglio – si esercita a “sopportare le antinomie” e “armonizzare i contrasti”. Sarà per questo che di sé dice: “Ho faccia tosta ma sono anche timido” (introduzione al volume “Adesso fate le vostre domande”, Rizzoli 2017); e già aveva detto: “Sono un po’ furbo ma anche un po’ ingenuo”. Per i contrasti che ha dentro pare che l’armonizzazione l’abbia raggiunta ma la domanda è: riuscirà a comporre lo strepito che gli arriva dalle sacrestie?

A dieci giorni dall’avvio, il bilancio provvisorio del nuovo corso del blog, con l’approvazione manuale da parte mia di ogni commento è positivo. Mi pare che vada. I dettagli nei primi commenti.

“Poichè lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono”: nella parabola delle dieci ragazze di Matteo 25, ascoltata oggi alla messa, questo è il versicolo 5. Mi piace isolare il capitello delle addormentate: “dormitaverunt omnes et dormierunt”. Nei commenti ci giro intorno.

Il Vaticano cesserà di vendere sigarette ai propri dipendenti a partire dal 2018: uno come me dovrebbe essere contento e invece quasi si vergogna a raccontare che quella buona decisione arrivi solo ora. Nel primo commento il comunicato della Sala Stampa. Nel secondo il mio picciol parere sui guai della sovranità pontificia.