Il blog di Luigi Accattoli Posts


E’ un’immagine della messa di addio al vescovo Lorenzo Chiarinelli, mio amico di gioventù, presieduta stamane a Rieti, in piazza Battisti, davanti alla cattedrale, dal vescovo Domenico Pompili. Ieri avevo descritto qui nel blog la ricca e amabile figura di questo uomo di Dio. Nei commenti riporto un altro mio testo con il quale lo ricordo oggi sull’Osservatore Romano: un testo che il direttore Andrea Monda mi aveva chiesto di persona e che ha pubblicato a pagina sei con il titolo “Maestro di amicizia e di libertà”.

Torna l’allarme sulla salute del Papa emerito Benedetto XVI, che ha compiuto 93 anni in aprile: ma è un allarme senza nuove evidenze cliniche, che insiste sulla ben nota condizione di “fragilità” che con il tempo ovviamente non può che aggravarsi. – E’ l’attacco di un mio pezzo pubblicato oggi dal “Corriere della Sera”: lo riporto per intero nei commenti.

Ieri in serata è morto a Rieti a 85 anni il vescovo Lorenzo Chiarinelli, amico mio di gioventù e poi sempre fratello maggiore nei giorni e nelle notti di tanti decenni. A ricordo immediato riporto nei commenti la prefazione che nel 2007 scrissi per un suo libro EDB intitolato “Padre, dimmi una parola”. “Come civetta che vede nella notte” era il titolo della mia prefazione.

Ieri a mezzogiorno il Papa si è affacciato alla finestra con accanto – a piegargli il microfono – un nuovo segretario personale: il quinto che abbiamo conosciuto in sette anni. Si chiama Fabio Salerno: nei commenti riporto l’articolo che ho scritto per il “Corriere della Sera” in occasione della sua nomina, annunciata sabato. Il sale della faccenda sta nel fatto che Papa Bergoglio non vuole un segretario plenipotenziario ed è per questo che li cambia spesso.

“Marina Vanzetta, infermiera, operatrice del 118 di Verona, ha soccorso una anziana donna e le è stata accanto fino alla morte”: è la motivazione con la quale Marina – 55 anni, coordinatrice infermieristica del reparto di Otorinolaringoiatria all’ospedale Sacro Cuore di Negrar e infermiera delle ambulanze del 118 – è stata proclamata il il 2 giugno Cavaliere al merito della Repubblica. Quel giorno quell’onorificenza il presidente Mattarella la consegnò a 57 cittadini “che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del Coronavirus”. Nei commenti alcune parole di Marina che prendo da interviste e cronache.

Nel Vangelo di domani leggeremo da Matteo 14, 13-21 la narrazione della moltiplicazione dei pani e dei pesci, introdotta da queste parole sulla compassione di Gesù per la folla, che prima soccorre con le guarigioni e poi con il cibo: “Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati”. Nel primo commento riporto il brano della compassione e nel secondo metto la lente sulla parola compassione.

Ogni tragedia è sempre anche commedia e questa doppiezza dell’umano l’abbiamo avvertita persino nei momenti più gravi della pandemia: Vincenzo Pennacchia, 60 anni, di Bergamo, portato in coma al Campus Biomedico di Roma, quando si è svegliato – dopo cinquanta giorni di terapia intensiva – vedendo intorno a sé persone con scafandri e tute ha creduto d’essere rapito e prontamente ha buttato là offerte imperdibili per il riscatto. Nei commenti le sue parole di rapito e altre sulla sua umana commedia.

“Ora il mio altare è il letto del malato” disse alla sua comunità don Alberto Debbi tornando a fare il medico che era stato prima di farsi prete. Originario di Salvaterra (Casalgrande), 44 anni, pneumologo, prete dal 2018, aveva prestato servizio per sette anni nell’ospedale di Sassuolo nel quale è rientrato nei giorni più duri della pandemia. Nei commenti alcune sue parole che prendo da messaggi e interviste. Infine un link a una bella intervista di TV2000.

Ero stamane con Romolo Pietrobelli a una riunione della Giuria del Premio Castelli e da lui ho saputo che Raniero La Valle, 89 anni, ha fatto ora ora un’operazione al cuore che ha superato bene. Romolo ha 94 anni. Insieme abbiamo ricordato vari amici comuni che sono tutti sopra i novanta e li portano bene: Luigi Bettazzi 96, Virginio Rognoni 95, Carlo Molari 92, Nuccio Fava 91, Domenico Rosati 91, Ruggero Orfei 90. E’ bello avere amici di così tanta vita. Mando a tutti il mio abbraccio riconoscente e li festeggio nel primo commento con un’esclamazione d’Omero a lode della gagliarda vecchiaia.

La pandemia “è un tempo di prova e di scelta affinché possiamo orientare la nostra vita in modo rinnovato a Dio, nostro sostegno e nostra meta”: parole di Papa Francesco nella prefazione che ha scritto per il volume «Comunione e speranza. Testimoniare la fede al tempo del coronavirus», di autori vari coordinati dal cardinale Walter Kasper e dal sacerdote tedesco George Augustin (Libreria Editrice Vaticana, pagine 166, euro 13). Nei commenti riporto i paragrafi centrali del testo di Francesco, che offrono una buona sintesi della sua predicazione e della sua attività in questa stagione.