Vedo che la tendenza dominante tra i colleghi vaticanisti è a prevedere che nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”, che sarà pubblicata domani, non vi siano novità rilevanti sui vari temi di riforma proposti dal Sinodo e in particolare sull’ordinazione di uomini sposati. Mi stacco dai colleghi e scommetto che le novità vi siano: sul rito, sul ruolo delle donne, sull’ordinamento canonico della regione ecclesiastica; e che vi sia anche in qualche forme l’assenso papale al votum sinodale che sollecitava – al paragrafo 111 del documento finale – l’adozione di “criteri e disposizioni” per ordinare sacerdoti alcuni tra i diaconi permanenti sposati. Nel primo commento il rimando al voto sinodale sui presbiteri, nel secondo e terzo l’idea che mi sono fatto dell’assenso che potrebbe venire da Francesco.
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“La Chiesa è donna” è un’affermazione ricorrente nella predicazione di Papa Francesco, spesso criticata sia da ambienti femministi sia da quelli tradizionalisti. Trovo utile a intenderla la lectio magistralis con lo stesso titolo tenuta ieri dal cardinale Marc Ouellet, prefetto delle Congregazione per i Vescovi, all’Istituto di Studi superiori della donna (Issd), presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Riporto nei commenti due passaggi dell’intervista che il cardinale ha dato dopo la lectio a Roberta Gisotti per Vatican News.
Campanili medievali di Roma 3: San Giorgio al Velabro. I campanili romani amano essere ripresi di tre quarti, come gli annunciatori dei telegiornali. Io li accontento e può venirne – come in questo caso – una foto che è un trionfo d’angoli: l’angolo segnato dall’Arco degli Argentieri che s’appoggia al portico della chiesa, gli angoli tutti del campanile stesso con le cinque cornici marcapiano, l’angolo guizzante del timpano della chiesa. Altre meraviglie le segnalo con altre foto nei commenti.
Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivede lunedì 10 febbraio per leggere dal secondo capitolo del Vangelo di Marco il primo degli otto racconti marciani di “controversie” di Gesù con i responsabili religiosi e politici della società nella quale viveva. Stavolta gli antagonisti sono gli scribi e la materia è il potere di rimettere i peccati. Una disputa che s’intreccia con la movimentata e arrampicata narrazione del risanamento del paralitico calato dal tetto. Un episodio pieno di sovvertimenti della statica, della salute, della teologia, un Vangelo d’avventura, di vino nuovo in cerca di nuovi otri. Nei commenti la scheda di introduzione alla lectio inviata ai partecipanti, il testo che leggeremo, l’invito a partecipare rivolto ai visitatori romani o a chi passi di qua. Per venire a Roma vanno bene tutte le strade.
“Non siamo condannati alla disuguaglianza universale, un mondo ricco e un’economia vivace possono e devono porre fine alla povertà”: lo ha detto ieri Francesco parlando a banchieri, economisti e ministri delle Finanze di tutto il mondo riuniti in Vaticano dall’Accademia delle Scienze Sociali su “Nuove forme di fraternità solidale, di inclusione, integrazione e innovazione”. Nei commenti alcuni passaggi del discorso, che ha proposto una forte sintesi della dottrina della Chiesa sulle disuguaglianze tra i popoli e i ceti sociali.
Dal 15 gennaio, cioè da tre settimane, l’arcivescovo Georg Gänswein non compare più accanto a Francesco negli appuntamenti pubblici. Sulla spinta di media di lingua tedesca – primo il «Tagespost» – nella giornata di oggi hanno infuriato le illazioni: il Papa ha sospeso don Georg dalle sue funzioni di “prefetto della Casa Pontificia” per la vicenda del libro Sarah-Benedetto sul celibato, don Georg non sta bene, è Benedetto che non sta bene e don Georg d’ora in poi starà di più con lui e di meno con Francesco. C’è anche una mezza dichiarazione del portavoce vaticano. Nei commenti la riporto e l’interpreto – dubitativamente – nel senso dello spostamento di don Georg da Francesco a Benedetto a motivo delle condizioni di quest’ultimo.
Vieni con me nel Parco di Villa Glori in una mattinata di luce, entriamo tra i pini e giochiamo a prenderci con le Grandi ruote di Mauro Staccioli (1937-2018), lo scultore più dotato di vis comunicativa tra quelli che hanno realizzato opere di grandi dimensioni per il “Parco di scultura contemporanea” di questa villa romana. Il gioco ha cinque mosse: una è questa della ruota del primo mattino ma nei commenti verranno a salutarti altre ore e altre ombre.
«Parve un crollo; e per il dominio territoriale pontificio lo fu […]. Ma la Provvidenza, ora lo vediamo bene, aveva diversamente disposto le cose, quasi drammaticamente giocando negli avvenimenti»: Francesco nel messaggio di oggi per l’avvio dei festeggiamenti del 150° anniversario di Roma Capitale rievoca questa affermazione del cardinale Montini (1962) e così continua: “La proclamazione di Roma Capitale fu un evento provvidenziale, che allora suscitò polemiche e problemi. Ma cambiò Roma, l’Italia e la stessa Chiesa: iniziava una nuova storia”. Nei commenti riporto alcuni passaggi del messaggio, letto dal cardinale Parolin al Teatro dell’Opera dove si è tenuta questa prima manifestazione. In coda una mia nota.
Campanili medievali di Roma 2. Santa Pudenziana. Di spiccata personalità, ma ritroso a farsi vedere. Vidiri e svidiri. Qui l’ho ripreso da via Urbana su cui la chiesa s’affaccia. Nei commenti l’ho beccato da un cortile interno alla canonica e da via Balbo. Sulla croce del timpano della chiesa si è posato un gabbiano.
“Le beatitudini sono la carta d’identità del cristiano. Non si tratta di allegrie passeggere, ma della felicità che sa convivere anche con la sofferenza”: è il tweet con cui ieri Papa Francesco ha accompagnato l’avvio di un nuovo ciclo di catechesi del mercoledì sulle beatitudini del Vangelo di Matteo. Poche parole che danno bene il cuore della prima catechesi. Nei commenti ne riporto tre passaggi e concludo con un commento.
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