Il blog di Luigi Accattoli Posts

Circostanze agostane mi hanno portato oggi a una messa ambrosiana e ho trovato straordinario il monito agli eletti o prediletti che era proposto da ciascuna delle tre letture e più ancora dalla loro sequenza. Nei commenti segnalo i testi e do qualche spunto di loro lettura guardando alla scena del mondo vicino e lontano.

Un sacerdote amico mi informa delle alluvioni del Kerala sulle quali ha notizie di prima mano da confratelli missionari. E mi sollecita ad occuparmene perchè “insieme alla nostra disgrazia genovese – mi scrive nel giorno dell’addio ai morti dell’autostrada – è bene anche ricordare quelle altrui”. Nel primo commento le informazioni che mi ha fornito.

“Nonna ho fame: dai moneta per mangiare”: così un negher a una mia coetanea sul sagrato della Basilica di Santa Maria dell’Orto a Chiavari. E ottiene questa risposta: “Se mi chiami nonna la fame te la tieni, bello mio”.

Il Ponte Morandi di Genova inaugurato nel 1967, quand’io prendevo la patente. Poi con le tante auto che ho guidato, passando anche di lì le dieci volte, la festa di dire ai bambini: guardate quel ponte, ora saliremo lassù. Oppure: da qui si vede tutta la città. – Segue nei primi commenti.

Il rospo è creatura calunniata: di rugoso aspetto, sospettato d’essere familiare delle streghe, ritenuto incapace di fare squadra certo a motivo dei salti. Un po’ come i Gesuiti, tenuti per falsi, individualisti, iellatori già a vederli. Mancava solo un Papa Gesuita per unire le due leggende. “Pascolare i Gesuiti? Ma è come pascolare un gregge di rospi: uno di qua, uno di là”: ha detto Francesco di sua iniziativa il 1° agosto a un gruppo di “Gesuiti in formazione”.

Aggiornamento al 15 agosto. Vedi al commento 12 il contesto del motto papale, che è l’elogio della libertà essenziale al Gesuita.

Sono lontano da casa. Ho con me – come libro delle vacanze – “Il Castello di Udine” di Carlo Emilio Gadda (1934). Vi regalo un motto che è alla pagina 45 dell’edizione Einaudi del 1971: “L’anima si governa per alfabeti”. Nel primo commento due possibili richiami interpretativi sicuramente inappropriati.

“Vado al Massimo” è il motto – che mi pare ben scelto – della festa notturna che si farà domani al Circo Massimo, dopo la Veglia, in occasione dell’incontro dei giovani italiani con il Papa in vista del Giubileo dei giovani. Dopodomani il raduno si sposterà in piazza San Pietro. Nel primo commento un’idea sommaria dell’appuntamento.

con le zucche a sant'alessio
Avete mai trasportato zucche nevrotiche dall’Aventino al Terminillo? Qui sopra l’impatto emotivo, nel primo commento dettagli e scontrini.

Freud ha divulgato l’idea che lo stare distesi liberi la mente e quel convincimento è coltivato oggi da molti senza scomodare la psicanalisi. L’architetto Mario Bellini confidava al Corsera dell’8 luglio che le idee gli vengono “disteso a letto”, quando “la mente si espande, diventa un luogo”. Prima di lui Papa Ratzinger aveva raccontato che per “ponderare bene una questione” si distende sul divano: “Non posso farne a meno” (Ultime conversazioni, Garzanti 2016).