«Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno: prima con la taglia sugli extracomunitari, poi con il rifiuto del sostegno regionale e adesso con la mensa dei bambini»: parla così al “Corriere della Sera” un imprenditore di Adro, Brescia, che si ribella alla decisione del sindaco leghista di escludere dalla mensa scolastica i bambini che non pagano la refezione. L’imprenditore ha consegnato in Comune una lettera di protesta e un assegno di 10 mila euro, pagando per tutti i morosi e chiedendo l’anonimato. «C’è troppa aridità intorno a noi – scrive nella lettera – ed è tempo di reagire. Non sono comunista, alle ultime elezioni ho votato Formigoni. Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni in una cascina come quella del film L’albero degli zoccoli. Possibile che i miei compaesani non capiscano quello che sta avvenendo? I sacerdoti sono forse disponibili a barattare la difesa del crocefisso con qualche etto di razzismo? Dov’è il segretario del partito che ho votato e che si vuole chiamare partito dell’amore? E dove sono i leader della Lega che si vuole candidare a guidare l’Italia?» Sarebbe stato meglio avere il nome e il cognome di questo simpaticone, ma il collega Giangiacomo Schiavi che l’ha intervistato garantisce sulla sua identità: “Noi il nome lo conosciamo”. [Nel primo commento altre espressioni contenute nella lettera dell’imprenditore e qui l’articolo del Corsera intitolato I BIMBI SENZA MENSA E L’IMPRENDITORE GENEROSO pubblicato ieri a pagina 34]
Il blog di Luigi Accattoli Posts
Ho ascoltato in un telegiornale il vescovo di Teramo Michele Seccia dire parole giuste sul caso del prete indiano che prestava servizio in una parrocchia della diocesi e che è stato arrestato per abuso di una bambina: “Mi sono messo in contatto con il sacerdote, che era tornato dai parenti in India per Natale, e gli ho detto che doveva tornare qua per presentarsi al magistrato. Esprimo vergogna, chiedo scusa, collaboro con l’indagine. Eppoi c’è il fatto che anche noi, come tutti, ci dobbiamo convertire”. Nei giorni di Pasqua avevo assistito a un dibattito familiare intorno al mio parroco sulla porta della chiesa, con una mamma che gli diceva: “Neanche voi siete tanto buoni” e lui che rispondeva: “Siamo tutti peccatori”. Avevo trovato giuste, nei giorni scorsi, anche le parole del vescovo di Bolzano Karl Golser, pure lui costretto alle interviste da un brutto caso, che ha fatto mettere nella pagina ATTUALITA’ del sito della diocesi una finestra PRESUNTI CASI DI MOLESTIE O ABUSI SESSUALI con le informazioni per chi voglia sporgere denuncia e si è impegnato alla “tolleranza zero e alla trasparenza assoluta”. Giusta anche la presenza di un’apposita icona nel sito vaticano ABUSO SUI MINORI. LA RISPOSTA DELLA CHIESA con i documenti e un’inedita Guida alla comprensione delle procedure di base riguardo alle accuse di abusi sessuali. Lì c’è anche l’ottima “nota” pubblicata venerdì dal padre Lombardi, che potrebbe essere intitolata: “Cercare la verità e la pace per gli offesi”. Bravo Seccia, bravo Golser, bravo Lombardi: è così che se ne esce.
Matteo dell’Aira, Marco Goratti, Matteo Pagani di Emergency, arrestati sabato in Afghanistan dalla polizia afghana con l’accusa di voler attentare alla vita del governatore di Hemland. Massimo Barbiero e Simone Monterosso volontari dell’Associazione Giovanni XXIII scomparsi da una settimana in Venezuela. Vi mando un abbraccio.
Gillo Dorfles festeggia cent’anni incredibilmente sveglio e sul Corsera di ieri parla di tutto in libertà. Lo conobbi nel 1968 con il volume Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto e poi l’ho sempre letto. Di quest’ultima uscita – intitolata Dorfles 1000. E ora vi dico quel che penso di voi – riporto tre detti. “Il femminismo è sgradevole, e io ne sono un nemico feroce: riconosco alle donne parità di diritti ma trovo abominevole che alcune si facciano chiamare al maschile dottore o professore”: sono d’accordo, a parte gli aggettivi “feroce” e “abominevole” che mi paiono extra large. Ma di più concordo qui: “La nouvelle cuisine è un’altra cosa che detesto. Ha ibridato le cucine regionali e nazionali, e io che le amo tutte – proprio come i dialetti – me ne sento privato”. Amo vedere nel piatto l’oliva, il carciofo e la trota e non forme geometriche o astratte. Totale condivisione – poi – di queste parole: “Mi accorgo di aver parlato troppo poco delle donne, dell’importanza che per me ha sempre avuto la loro bellezza. E’ più piacevole parlare con loro perché c’è nel dialogo con un’anima e un corpo femminili, sempre, un aspetto vagamente sentimentale che mi affascina”. Il Gillo centenario continua a sentirsi di sinistra “anche se annacquata” e i visitatori del blog sanno che io mi considero “di centrosinistra pallido”.
Pietro – un nipotino tra i due e i tre anni – viene a me con fare deciso e mi chiede: “Nonno, che voglio io?”
Spero di tornare a Torino durante l’ostensione della Sindone che parte oggi e di mirarla ancora con l’emozione con cui la vidi nel 1998 e nel 2000. Quella stessa del pellegrino di Dante davanti alla “Veronica nostra” nel canto 31 del Paradiso: “Signor mio Gesù Cristo, Dio verace, / or fu sì fatta la sembianza vostra?” Un sentimento gemello dell’altro con cui due volte mi sono inginocchiato a Gerusalemme, nel Sepolcro, davanti alla Pietra dell’Unzione. Qui un mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 33 con il titolo: CINQUE SECOLI DI DIBATTITO SULL’AUTENTICITA’ DEL “SUDARIO”.
“I bulli vanno stesi ma non umiliati“: è uno dei motti di don Claudio Burgio, 40 anni, aiuto cappellano al Carcere minorile Beccaria di Milano – dunque un collaboratore di don Gino Rigoldi – e fondatore dell’Associazione Kayròs che in diverse comunità accoglie una quarantina di giovanissimi in difficoltà. Ha scritto un libro NON ESISTONO RAGAZZI CATTIVI. Esperienze educative di un prete al Beccaria di Milano [Paoline, 130 pagine, 12 euro] che ha in copertina una bella foto che l’autore ha scattato a quattro dei suoi ragazzi presi di spalle. Quei ragazzi erano ieri alla Libreria Feltrinelli di via Emanuele Orlando, a Roma, dove don Claudio presentava il libro. Erano venuti con lui da Milano e io mi divertivo a riconoscere dai volti le nuche e le spalle che vedevo sulla copertina. Alla presentazione c’erano don Spriano e padre Greco, preti delle carceri romane. Si parlava della droga e della violenza di strada, di chi uccide da piccolo e di chi ruba e don Claudio – che dirige la Cappella musicale del Duomo di Milano ed è un compositore di musica e scrive benissimo – diceva: “Incontro ragazzi sofferenti, fragili, che se possono ti imbrogliano, abituati a prendere e fuggire, cuori violenti o disperati. Ma mai cattivi“. Chiudo con un altro motto dell’autore, il libretto ne è pieno: “Con loro sto imparando a diventare padre senza dimenticare di essere figlio“. Nei primi tre commenti metto brani di lettere scritte dai ragazzi e citate nel libro. Che è tutto un corpo a corpo con i giovanissimi di oggi e che dovrebbe leggere ognuno che li ami. [Segue nel primo commento]
LE ALLEGRE VACANZE DEL NO GLOBAL GRILLO: ARAGOSTE, CHAMPAGNE E HOTEL (A 5 STELLE): è il titolo di apertura della prima pagina del Giornale.
I giorni di Pasqua hanno visto un rilancio dell’onda anomala mediatica che sta flagellando la Chiesa Cattolica come se si trattasse di un covo di pedofili e che prende di mira il Papa indicandolo come corifeo degli insabbiatori, che è l’esatto contrario della verità. Ma forse proprio in questi giorni è iniziata la reazione del mondo ecclesiastico e cattolico a questa voga persecutoria: era ora e conviene dare un’occhiata panoramica a quanto è avvenuto e a come pare stia per svilupparsi la reazione, di cui si è fatto portavoce in primis il cardinale decano Angelo Sodano negli “auguri” al Papa letti in mondovisione domenica prima della celebrazione in piazza San Pietro. – E’ il battagliero attacco di un mio articolo pubblicato oggi da Liberal a p. 11 con il titolo LA STRATEGIA DELL’ASSALTO MEDIATICO. Ho passato i giorni di Pasqua a scrivere – per Liberal, per il Corsera, per settimanali e riviste – articoli sulla pedofilia: ne sono orripilato. Faccio di tutto per evitare questo argomento, ma si vede che così ha da essere. E già che ci siamo, ecco un altro mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 11 con il titolo IL VATICANO VARA LA LINEA DEL “COLPO SU COLPO”. Ieri il Corsera aveva addirittura un mio fondo intitolato IN SOCCORSO DEL PAPA.
Balla il nero che vende “Terre di mezzo” all’uscita dalla Metro.
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