Mese: <span>Aprile 2012</span>

Quello che massimamente ammiro nel cristianesimo è il comandamento dell’amore che spinge al cambiamento di sé e del mondo. L’induismo da cui venivo accetta le cose come stanno, non cerca il cambiamento. Devo dire però che l’induismo è più facile a seguire rispetto al cristianesimo. Per me alcuni comandamenti risultano difficili, per esempio quello che dice “non desiderare la donna d’altri”. Anche “non rubare”: parla così Surendra Narne, 75 anni, indiano, otorinolaringoiatra, ex direttore dell’Unità operativa di Chirurgia Endoscopica delle vie aeree all’ospedale di Padova. Puoi leggere la sua intervista nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto al capitolo 11 IL GENIO DELLA CARITA’ dov’è la terza a contare dall’alto.

Del chiasso leghista degli ultimi giorni trattengo un cachinno marginale e magari fasullo ma che suona bene a raccontarlo: la sagoma dell’amministratore della Lega Nord Francesco Belsito che si profila a uno sportello di una banca della Tanzania: la Fbme Bank ltd in Tanzania con 4,5 milioni di euro e viene respinto – pare – per scarsa trasparenza. Come già Emilio Fede a Lugano con 2,5: e anche quella vignetta chissà se è vera. “Poffare” avranno esclamato a una voce Fede e Belsito: “La Svizzera è a Nord si sa ma la Tanzania non era al Sud?” – Cachinno: “Lo tuo riso sia sanza cachinno, cioè sanza schiamazzare come gallina” (Dante, Convivio, III-VIII-12). Poffare: può fare che, è mai possibile che; indica stupore (Battaglia). Quanto al titolo del post che mira alla rima: in Italia ci ostiniamo a dire Tanzània – che rima con Padània – ma i più svegli già dicono Tanzanìa.

«In realtà noi cristiani siamo innestati sul tronco ebraico, alimentati dalla stessa radice: è un rapporto misterioso e tormentato, ma anche straordinariamente fecondo di speranza»: parole di Giovan Battista Brunori, giornalista, che è sposato a un’ebrea di nome Giovanna. A loro brindo con un bicchiere di Vino Nuovo. In aggiunta a quanto detto in quel sito, qui riporto queste altre parole di Giovanni Battista: “Oggi nella nostra famiglia c’è chi va in sinagoga e chi in chiesa, chi mangia maiale e chi no, anche se – con i parenti – tutti partecipano alle feste del Natale e di Hanukkà, di Pasqua e di Pesach”. Ecco un paio di mie domande al collega Brunori sulla sua famiglia di innesto: “Ti chiedo – se non sono invadente – di dirmi il numero e l’età e il nome dei figli – o quello che credi di poter dire su questo. E anche se la tua moglie Giovanna è la Giovanna Ben Amozegh della rubrica Shalom”. Questa la risposta: “Sì la Giovanna con la quale anni fa avevo realizzato la rubrica radiofonica Shalom era l’allora fidanzata e oggi mia moglie Giovanna Micaglio Benamozegh (pronipote del rabbino di Livorno Elia, maestro del padre di Toaff), membro della comunità ebraica di Roma e impegnata in attività culturali con l’Unione delle comunità ebraiche italiane. Abbiamo quattro figli: Gabriele 19 anni, Miriam 15, Sara 13, Simone Davide 11”. Bello l’innesto dei nomi: Giovanni e Giovanna, Gabriele, Miriam, Sara, Simone Davide. Per l’efficacia dell’innesto, i nomi ci danno una mano. Con Giovan Battista a fare da ponte.

Io auguro a noi occhi di Pasqua
capaci di guardare
nella morte fino alla vita
nella colpa fino al perdono,
nella divisione fino all’unità,
nella piaga fino allo splendore,
nell’uomo fino a Dio,
in Dio fino all’uomo,
nell’io fino al tu.
E insieme a questo, tutta la forza della Pasqua!

(Klaus Hemmerle)

Buona Pasqua ai visitatori per bocca di Klaus Hemmerle teologo tedesco (1929-1994), vescovo di Aquisgrana, amico dei Focolari.

Di recente, un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza, che dovrebbe ignorare addirittura decisioni definitive del Magistero – ad esempio nella questione circa l’Ordinazione delle donne, in merito alla quale il beato Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore. La disobbedienza è una via per rinnovare la Chiesa? Vogliamo credere agli autori di tale appello, quando affermano di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa; di essere convinti che si debba affrontare la lentezza delle Istituzioni con mezzi drastici per aprire vie nuove – per riportare la Chiesa all’altezza dell’oggi. Ma la disobbedienza è veramente una via? Si può percepire in questo qualcosa della conformazione a Cristo, che è il presupposto di ogni vero rinnovamento, o non piuttosto soltanto la spinta disperata a fare qualcosa, a trasformare la Chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee?” – è un brano dell’omelia tenuta stamane dal papa in San Pietro durante la celebrazione della Messa Crismale. Invito i visitatori a leggere per intero l’omelia prima di commentare e a leggerla con intelletto d’amore, non con la smania di dare addosso a qualche antagonista. Abbiamo un papa che dà tutto se stesso e che merita di essere ascoltato con un anticipo di simpatia che aiuti a intenderne l’insegnamento.

Fidel infine ha incontrato il Papa, l’ultimo giorno della visita di Benedetto XVI a Cuba. Il Lìder Màximo di nuovo a tu per tu con un Pòntifex Màximus. Da antico cronista delle cose papali direi che fosse un appuntamento predestinato: c’erano buone questioni da trattare, c’era il precedente quasi normativo dell’incontro di Fidel con Wojtyla, c’era – imponderabile – l’attrazione di tutte quelle x. – Questo era un mio “spillo” pubblicato domenica da LA LETTURA del Corsera a pagina 18. Per sapere che siano gli “spilli” vai alla voce DUE PAROLE IN CROCE della pagina ARTICOLI DEL CORRIERE DELLA SERA elencata sotto la mia foto. Per la mia lettura della visita del Papa a Cuba vedi due articoli pubblicati dal quotidiano LIBERAL uno il 3 aprile con il titolo Effetto Benedetto sul Venerdì Santo e un altro il 28 marzo con il titolo In missione (a Cuba) per conto di Dio.

«La signora di 44 anni dell’incidente è venuta da me ad abbracciarmi, a dirmi che non aveva capito cos’era successo, lei aveva fatto tutto in modo prudente e io lo credo»: parole di Marina Ghinolfi di Reggio Emilia che crede alla guidatrice dell’auto contro cui si è schiantato il figlio motociclista il 27 febbraio febbraio scorso. Le dedico un bicchiere di Vino Nuovo.

Le parole gli correvano avanti e lui le inseguiva cercando di tenerle d’occhio.

Auguro ai visitatori una buona Settimana Santa con le parole dette da Papa Benedetto due ore fa in piazza San Pietro: “Lo sguardo che il credente riceve da Cristo è lo sguardo della benedizione: uno sguardo sapiente e amorevole, capace di cogliere la bellezza del mondo e di compatirne la fragilità. In questo sguardo traspare lo sguardo stesso di Dio sugli uomini che Egli ama e sulla creazione, opera delle sue mani“.