Mese: <span>Maggio 2015</span>

Riordinando la mia confusa libreria mi è venuto alla mano un volumetto di Carlo Maria Martini che ha lo stesso titolo dell’esortazione di Papa Francesco: “La gioia del Vangelo” [Centro Ambrosiano – Piemme 1988]. E’ un corso di esercizi per giovani. Nei primi commenti riporto due brani martiniani che hanno rispondenze nella “Evangelii Gaudium”.

– Italia è bella perché si può fare quello che vuoi. Anche rubare.
– Da voi non si può? Di dove sei?
– Vengo dal Bangladesh. Rubiamo anche ma devi fare attento. Quando votate qui?
– Si vota a fine mese ma non a Roma.
– Bisogna votare chi è bravo.
– In Italia se uno è bravo non lo vogliamo.
– Anche in Bangladesh così.

Dialogo ascoltato nella Metro B tra Piramide e Cavour, ore 11 di mattina.

Laghetto di Villa Doria Panfili: trovo sulla staccionata il corvo di tutte le favole. I bambini che sono con me gli si avvicinano, lui li guarda dignitoso. Saltella di lato. Svolazza quando lo punta un cagnetto che il padrone chiama Fufù. Tutti i bimbi fanno amicizia con il corvo, ora sono una decina. Gli danno le merende. Eccolo con un pezzetto di pane nel becco. Ma arriva un corvo più giovane, lo spaventa e glielo porta via. Becco da becco. Il nostro resta a becco aperto nella stessa posizione di quando teneva il pane.

“Se ne va da solo?” chiede il Corsera a Pippo Civati che lascia il Pd e così l’interrogato risponde: «Non è detto che la prossima settimana non ci siano altri movimenti. Sarà interessante vedere chi si muove con me». E se non si muovesse nessuno? Che Civati fosse solo era ormai evidente. Anzi io credo che non abbia mai rappresentato una linea politica ma sia stato qualcosa come un miraggio verbale provocato dal vero scontro delle primarie, che era tra Renzi e Cuperlo-Bersani: chi non voleva Renzi ma non era convinto della soluzione Cuperlo-Bersani ha votato Civati. Non per sceglierlo, intendo dire, ma per smarcarsi dai due gruppi che si andavano profilando. Aspettiamo dunque la prossima settimana per vedere “chi si muove con me”.

In un post del 24 aprile invitavo a ragionare sulla possibilità di trovare nell’episodio dell’eunuco di Atti 8 un qualche insegnamento per il nostro modo di guardare al dramma dei transessuali: ringrazio chi ha risposto al mio invito sia con commenti nel blog sia in privato. Il risultato della mini indagine è ora disponibile in questo testo della pagina Pizza e Vangelo. Ora invito a un’altra esplorazione i lettori della Bibbia che frequentano il pianerottolo: se non ci dica qualcosa un raffronto tra le coppie che oggi ricorrono all’azzardo dell’utero in affitto e quanto Abramo e Sara azzardatamente chiedono ad Agar nello straordinario capitolo 16 della Genesi. Nel primo commento le parole di quel capitolo che possono avviare l’esplorazione a cui invito chi sa di Bibbia.

Eccomi con una gabbiana e il suo pulcino davanti a un pilastro d’angolo del primo terrazzo del Vittoriano. Il pulcino è davanti al becco della mamma, lungo il bordo di destra del pilastro, sopra la sbreccatura del travertino. Ringrazio i bambini che mi hanno fotografato: essendoci sciopero non erano a scuola ed eravamo saliti poco prima in ascensore al terrazzo delle Quadrighe, da dove vedi “Roma dal cielo” come dice il biglietto da sette euro che ti porta lassù.

Ho una curiosità: fatta la nuova legge elettorale per la Camera, che faremo con il Senato? So bene che il progetto di riforma prevede il superamento del Senato elettivo, ma io chiedo: se la riforma del Senato non passasse, o non passasse in tempo per il prossimo appuntamento elettorale, o passasse con il ripristino dell’elettività, che succede? Si vota per la Camera con la legge approvata oggi e per il Senato con il Mattarellum? Immagino che sia così, ma non sono padrone della materia e chiedo a chi ne sa di più.

Di rientro da Milano a Roma [vedi post dell’altro ieri: A Milano con l’Expo e con Leonardo] ho fatto tappa a Modena e sono andato al Duomo per rivedere Wiligelmo e il Portale dei Mesi, la metope delle donne accovacciate, i ruggiti della pietra. Il parroco don Orfeo all’omelia, un pienone di gente, ha invitato a turni di presenza in cattedrale per tenerla aperta tutto il giorno e accogliere i visitatori “che saranno numerosi nei mesi dell’Expo”. Diceva parole simili a quelle da me usate nel blog e in un articolo del “Regno” sulle “chiese sempre aperte”. Oggi avevo fretta ma domani lo chiamo al telefono.

“Questi poverissimi profughi siriani, in fuga da tutto, hanno affittato una casa e in ogni stanza, in ogni spazio possibile, hanno ricavato delle classi. Questa scuola al momento ha 250 allievi! I banchi sono dei tavolini, le sedie sono state recuperate un po’ dappertutto”: è un lampo del racconto di una visita a un campo di profughi siriani, appena oltre la frontiera turca, che mi hanno mandato Gabriella e Roberto Ugolini, una coppia di fiorentini in missione in Turchia. Nei primi commenti il racconto, utile a intendere la vita sulla terra.