Mese: <span>Novembre 2015</span>

“Tra cristiani e musulmani siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali. Sappiamo bene che gli ultimi avvenimenti e le violenze che hanno scosso il vostro Paese non erano fondati su motivi propriamente religiosi. Chi dice di credere in Dio dev’essere anche un uomo o una donna di pace”: così ha parlato stamane il Papa visitando la Moschea Centrale di Koudoukou a Bangui, nella Repubblica Centroafricana. Nei commenti altre parole di Francesco nell’ultimo giorno del viaggio africano.

Folla in festa e sicurezza vaticana con i giubbotti antiproiettile: sono le prime immagini della presenza del Papa a Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana dove Francesco è arrivato alle 10 e dove questo pomeriggio aprirà la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Primizia giubilare donata ai più poveri. Invocazione della Misericordia su un popolo misero e insanguinato. Seguirò la giornata con le dirette di TV2000 e aggiornerò il racconto via via, con i commenti.

Faccio appello a tutti i cristiani, in particolare ai Pastori, a rinnovare lo slancio missionario, a prendere l’iniziativa contro tante ingiustizie, a coinvolgersi nei problemi dei cittadini, ad accompagnarli nelle loro lotte, a custodire i frutti del loro lavoro collettivo e a celebrare insieme ogni piccola o grande vittoria. So che fate molto, ma vi chiedo di ricordare che non è un compito in più, ma forse il più importante, perché «i poveri sono i destinatari privilegiati del Vangelo» (Benedetto XVI, Discorso ai Vescovi del Brasile, 11 maggio 2007, 3): così Francesco ha parlato stamane agli abitanti di Kangemi, una delle sette bidonville di Nairobi. Nei primi commenti altre parole accese di Bergoglio l’africano.

Si è spenta stamane all’alba / serenamente / Marlene Fresco / Era la più bella, la più dolce, / la più amata delle mogli. / Il marito PAOLO la piange / affranto, sperando disperatamente / di ritrovarla presto in un’altra vita. / Fiesole, 26 Novembre 2015. E’ un annuncio che prendo da “QN Necrologie” e che segnalo ai visitatori per l’affermazione della spes contra spem – sperando disperatamente – che è l’argomento tra tutti che più mi riguarda. Nei commenti qualche notizia su Paolo e Marlene e una richiesta di collaborazione.

Sabato sono andato a Villa Nazareth per un convegno sul “governo di un mondo multipolare a 40 anni da Helsinki”. Il programma era pieno di presenze forti, da Romano Prodi al cardinale Parolin, ma io vi sono andato per salutare il fegatoso Franco Cardini e ascoltarlo su “L’Islam e gli Islam”. Come stai Franco? “Si invecchia”. “Ci aiutano i tempi interessanti che viviamo”. “E’ una fortuna trovarcisi in mezzo. Ma un proverbio cinese dice: guai a chi vive in tempi interessanti”. Ogni incontro con Cardini è una tempesta di cervelli. Ed eccolo al microfono che sacramenta contro “l’empia, blasfema ferocia dei terroristi” e contro “il califfo al-Baghdadi, un brigante che si comporta come se fosse un capo di stato: i suoi seguaci gli vanno sottratti uno ad uno o battendoli sul campo o convincendoli ad abbandonare la sua causa e a passare alla nostra. Perché questa è una guerra dove non basta vincere, bensì occorre convincere”. Nei commenti continua il torrente Cardini.

Questo è un messaggio per i visitatori romani: stasera alle 19,45 alla Madonna dei Monti – che è la mia parrocchia – tiene il primo appuntamento il gruppo “Ospitare i rifugiati” che vuole aiutare il parroco in nell’opera di accoglienza dei profughi chiesta dal Papa. Chi pensasse di poter dare una mano, o fosse interessato a come una parrocchia affronta l’impresa, sarebbe il benvenuto. Un idraulico o un muratore potrebbero aiutare a sistemare le stanze, qualcuno può offrirsi per cucinare, una farmacia o un avvocato di riferimento sarebbero pure utilissimi, nonché qualcuno che organizzi una colletta. A stasera.

Martedì la prima udienza del processo ai corvi e ai giornalisti, per furto di documenti e loro divulgazione; è di ieri il rinvio a giudizio. I corvi sono tre e sono accusati anche di associazione a delinquere: e qui non ho nulla da dire. Ma il processo ai due giornalisti mi pare un errore. Il rinvio a giudizio afferma che “Fittipaldi e Nuzzi sollecitavano ed esercitavano pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione di due libri usciti in Italia nel novembre 2015”. No, non funziona. Pressioni? Induzione psicologica? Nuove vie per far ridere i polli? Torna lo Stato Pontificio che non ammetteva la libertà di stampa e proietta la sua veduta sui cittadini italiani? In pieno terzo millennio? Qualcuno in Vaticano deve avere l’occhio abbagliato dallo svolazzo dei corvi. Mi auguro che i due giornalisti vengano scagionati fin dalla prima udienza.

La Francia sconsiglia al Papa di andare nella Repubblica Centroafricana, dove vuole essere il 29 e 30 di questo mese e dove vorrebbe aprire la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Stamane il portavoce Lombardi ha esposto ai giornalisti il programma della visita ai tre paesi africani (Kenya e Uganda e poi Centrafrica, dal 25 al 30 novembre) e ha confermato anche la tappa più difficile per la quale il segretario di Stato Parolin aveva detto tre giorni addietro: “Per la Repubblica Cetroafricana si vedrà in base alla situazione sul terreno”. Nei commenti le parole di Lombardi e altri ragguagli.

Il Papa fa annunciare che il 17 gennaio andrà alla Sinagoga di Roma e il Segretario di Stato conferma che Francesco sarà in Africa a fine mese come previsto (in Kenya, Uganda, Repubblica Centroafricana, dal 25 al 30) e che in nulla viene rivisto il programma giubilare, compresa l’idea originaria di coinvolgere in esso – per quanto possibile – il mondo musulmano. Concordo con questa linea del restare umani e confermare gli impegni. Lo svolgimento del tema è nei primi commenti.