Mese: <span>Ottobre 2016</span>

“Non si possono utilizzare le armi della fame e della sete con la chiusura delle forniture d’acqua, l’accesso al cibo e ai medicinali. Questo è successo ad Aleppo. E’ inaccettabile”: parole del nuovo cardinale Mario Zenari, nunzio a Damasco, affidate ieri a TV2000. Le riporto per intero nel primo commento. Speriamo che la nomina a cardinale l’aiuti a lanciare l’allarme nel mondo. Un abbraccio al nunzio che non scappa.

La direzione del Concistoro annunciato ieri da Francesco è quella dell’uscita dall’Europa, che è anche il segno del Pontificato del Papa argentino: tra i tredici cardinali elettori vi sono un solo curiale, un solo italiano, tre europei in totale. Nei commenti altri miei spuntini.

Francesco annuncia la nomina di 17 cardinali, dei quali 13 elettori. Scrivo dall’aeroporto di Catania, in attesa di imbarcarmi per Roma e dunque vado al cuore della faccenda: esulto per Zenari nunzio di guerra in Siria che non ha mai abbandonato il campo delle bombe, per Simoni prete albanese sopravvissuto alla persecuzione comunista, per Renato Corti, già vescovo di Novara e santo uomo alla cui tavola ho mangiato e con il quale ho scambiato preghiere e desideri. Gli unici italiani sono Zenari e Corti: va benissimo così.

Ieri per la quinta volta ho passato una giornata in carcere come presidente della Giuria del Premio Castelli [vedi ai due post precedenti]. Una giornata, quest’ultima, diversa da tutte e più ricca per il rapporto con i detenuti: più numerosi che in ogni precedente quelli ammessi alla “premiazione” del mattino, in tanti hanno partecipato anche al convegno del pomeriggio e non era mai avvenuto, sono stati autorizzati a parlare nel convegno e anche questo era senza precedenti. Nei commenti riporto le domande che hanno fatto ai relatori, tra i quali io. Spiego il come, l’imbarazzo, l’acquisto. A titolo metto la domanda più che ci hanno fatto.

Come dicevo nei commenti al post di ieri, sono in Sicilia, ad Augusta, dove nel carcere di Brucoli oggi in mattinata è avvenuta la premiazione del Premio Castelli [io sono il presidente della giuria] che quest’anno aveva come tema “Il cuore ha sete di perdono”; e dove oggi pomeriggio si è fatto un convegno su “La libertà del perdono”. Tra i relatori c’erano quattro parenti di persone uccise: Giovanni Bachelet, Maria Falcone, Caterina Chinnici, Angelica Musy. Ero felice di stare allo stesso tavolo. Nei commenti riporto loro parole vere.

Francesco ha scelto l’argomento del prossimo Sinodo che si farà nel 2018: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. E’ perfetto come continuità con il tema della famiglia già trattato in due Sinodi: la famiglia e i giovani sono i roveti brucianti delle comunità cristiane. Non posso approfondire ma non posso non registrare e invitare i visitatori a fornire idee. Nel primo commento il comunicato con cui è stato annunciato il tema, nel secondo la ragione della mia impossibilità a entrare nel merito.

Andrebbero studiate, alla luce dei gesti di ieri, le parole dette dal Papa domenica in aereo: “Farò questa visita privatamente, da solo, come sacerdote, come vescovo, come Papa: ma da solo, così voglio farla e vorrei essere vicino alla gente”. Ora non ne ho il tempo, ma indico nel primo commento le lucette che mi pare si siano accese dietro i miei occhiali.

“Sono venuto per dire che vi sono vicino e che prego, prego per voi! Vicinanza e preghiera, questa è la mia offerta a voi”: così ha parlato Francesco stamane dopo aver visitato le scuole prefabbricate di Amatrice. Nei commenti altre parole e altre notizie.

“Tu, Irina, hai menzionato un grande nemico del matrimonio, oggi: la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio. Oggi ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono, ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee. Pertanto, bisogna difendersi dalle colonizzazioni ideologiche”: così ha parlato oggi Francesco nella Chiesa dell’Assunta di Tbilisi, in Georgia, rispondendo ad alcune testimonianze. Nei commenti altre parole del Papa sul matrimonio dette nella stessa circostanza.