Mese: <span>Maggio 2017</span>

“Venerdì e Sabato mi recherò a Fatima per affidare alla Madonna le sorti temporali ed eterne dell’umanità”: parole di Francesco all’udienza in piazza di stamane. Nel primo commento la richiesta d’accompagnarlo nella preghiera e nel secondo una mia postilla.

Provocato dall’ultimo mio post sulla “papolatria” inteso a convertirla in “papalatria” un visitatore che non si presenta mi segnala con un link una dissertazione accademica “de papolatria” tenuta e pubblicata a Lipsia nel 1726. Nel primo commento metto il suo link e nel secondo altri due da me scovati e rilancio la questione ai visitatori che ne sanno di più.

Torna nei commenti dei visitatori la parola “papolatria”, che i vocabolari di mia fiducia (Battaglia e Treccani) non registrano. Non ho nulla contro le parole nuove, neanche quando mi appaiono superflue: per i partigiani del Papa avevamo papismo, che trovo sufficiente. Ma volendo la novità, non si dovrebbe dire “papalatria”? Il termine di partenza infatti è “papa” e non “papo”. Le parole composte con “papa” o da essa derivate mantengono la “a” di mezzo e non ne vedo che la mutino in “o”: papacentrico, papale, papalina, papalmente, papalone, papamobile, paparina, papatico, papato. Perché ciò dovrebbe accadere se l’uniamo a “latria”?


Sono a Mazara del Vallo per un “incontro con l’autore”, su chiamata della Biblioteca della diocesi, ed eccomi a scambiare due battute con il satiro danzante che avevo già conosciuto un decennio addietro, invitato quaggiù a conversare sull’ascolto di Dio attraverso la storia da Mariano Crociata allora vicario di qui, poi vescovo di Noto, segretario della Cei, oggi vescovo di Latina. Anche stavolta quello con il satiro è stato un colloquio a pezzi. Lo devi beccare tra un salto e l’altro.

Giuseppe Rusconi ha dato nel suo blog una cronaca del nostro ultimo dibattito (vedi post del 27 aprile) che invito a leggere: è onesta, utile all’obiettivo del vero confronto. Ma c’è un punto che non svolge e sono le nostre due risposte alla domanda di uno dei partecipanti “se ci sarà o meno” la correzione al Papa prospettata dal cardinale Burke, qualora Francesco non risponda ai “dubia”. Lui ha detto che non sa, io ho previsto che non ci sarà. Nei commenti i particolari.

“Non potete essere più restrittivi della stessa Chiesa né più papisti del Papa”: così ha parlato Francesco il 27 aprile al Forum internazionale dell’Azione Cattolica (FIAC) che si è tenuto nell’Aula del Sinodo in Vaticano dal 27 al 30 aprile sul tema “Azione Cattolica in missione con tutti e per tutti”. Quel giorno non potei occuparmene ma il messaggio del Papa è di rilievo e dunque lo riprendo qui. Nei commenti i passi che ho scelto per me.


Tornando da Recanati a Roma ho fatto un salto ad Ascoli Piceno per non perdermi la Sagra dei Fritti. Acquistato per euro quattro un cartoccio di Olive e Cremini sono entrato per un bicchiere nel Bar di Vincenzo, che è sulla sinistra del Duomo, dove ho trovato questo prezzario d’epoca – giugno 1933 – che mi ha riportato con tenerezza ai 18 mesi del militare, quando a Napoli i bigliettai dei bus non ci facevano pagare dicendo “ai soldati si fa lo sconto”.