Mese: <span>Ottobre 2013</span>

Ragazza mia, ci siamo affidati insieme alla scienza dei medici e allo sguardo di Dio. I medici si sono impegnati con grandissima professionalità, creando relazioni profondamente umane e sicuramente comunitarie. E il Buondio? Certamente non vorrà farsi battere dai suoi figli nella cura delle sue creature. Noi continuiamo a crederlo“: è il saluto di Giovanni Bianchi alla figlia Sara morta poco fa a 45 anni per un tumore veloce che l’aveva aggredita il Natale scorso. Non conoscevo Sara ma conosco Giovanni, che ha poco più dei miei anni e al quale mando il mio pianto e il mio grazie per la speranza nella risurrezione con cui ha svolto, in parrocchia, questo straordinario ricordo della figlia.

Chi di noi non ha sperimentato insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede? Tutti abbiamo sperimentato questo: anche io. E’ parte del cammino della fede, è parte della nostra vita. Tutto ciò non deve stupirci, perché siamo esseri umani, segnati da fragilità e limiti. Tutti siamo fragili, tutti abbiamo limiti: non spaventatevi. Tuttavia in questi momenti difficoltosi è necessario confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera filiale e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e l’umiltà di aprirsi agli altri per chiedere aiuto: dammi una mano, ho questo problema“. Così il Papa poco fa all’udienza generale. Giusto mercoledì 23 parlando dei carcerati si era chiesto: “Perché lui è caduto e non sono caduto io?”: a quella forte domanda avevo brindato con un bicchiere di Vino Nuovo. La confessione di oggi sugli smarrimenti della vita ha lo stesso segno e in me provoca la stessa gratitudine.

Massimo D’Alema insiste ad attaccare Renzi; e per me, questa, è una ragione in più per sostenerlo. Motteggia che Renzi “con quella bocca può dire ciò che vuole” e un poco è vero, ma è vero anche che ci sono bocche che ti mandano di traverso tutto quello che dicono. Non dirò quali.

Uove e colombe / Solo / un’offerta…”: cartello esposto lo scorso aprile da un negozio della città vecchia di Cosenza, fotografato da Giulia Guzzardi. Sono i saldi dell’Ottava di Pasqua. Trovo deliziose le “uove”, avendo già sentito ogni altro plurale del mite uovo. Nel primo commento la foto venuta da Cosenza e qui un grazie a Giulia e al suo occhio arguto.

A me piacerebbe fare una domanda, oggi. Ma, ognuno la porta nel suo cuore, a casa sua, eh?, come un compito da fare. E si risponde da solo. Come va la gioia, a casa tua? Come va la gioia nella tua famiglia? Date voi la risposta“: così poco fa Francesco nell’omelia della messa a conclusione della Giornata della Famiglia nell’Anno della Fede. Nei primi commenti altre parole del Papa.

Vado a prendere i giornali un po’ lontano per godermi voci e luce. Prendo dal fioraio in piazzetta un ramo di cotone con otto fiocchi di bianco. Viene da Israele. Roma tenuta insieme dalla luce.

Una società che abbandona i bambini e che emargina gli anziani recide le sue radici e oscura il suo futuro”: l’ha detto Francesco stamane al  Consiglio per la Famiglia, in occasione della plenaria del dicastero e alla vigilia della Giornata della famiglie per l’Anno della Fede che si tiene domani e dopodomani. “Proponiamo a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo” è stata l’esortazione del papa: “E per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà, a quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, o per tanti motivi sono sofferenti; ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutte vogliamo stare vicino con l’annunzio di questo Vangelo della famiglia, di questa bellezza della famiglia”.

Sono perché Rosy Bindi si dimetta da presidente dell’Antimafia e perché la votazione su Berlusconi sia a scrutinio segreto. Se fossi senatore voterei per la decadenza ma – come ho già sostenuto il 18 settembre – sono per il voto segreto: ci vedo un elemento di rispetto per la persona votata come per i votanti. Quanto alla Bindi, che votai alle primarie del Pd:  che vantaggio abbiamo se lei diviene più forte e il governo più debole?

Nuova convocazione del seminario in vista del mio libretto su Francesco: da dove prenda l’espressione “ingerenza spirituale”, o se sia sua. L’ha usata, che io sappia, una sola volta, nell’intervista alle riviste dei Gesuiti (19 settembre), in una risposta su come condurre la “missione” verso le persone che vivono una situazione “non regolare”: “La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile”. La mia domanda è mirata alle parole. So che alcuni diranno che si tratta di un’insipienza eccetera, mentre altri giureranno sulla caratura in oro di quell’espressione: dicano pure dal momento che Dio ci ha resi liberi, ma io non mi curerò di queste retoriche. Chiedo: l’avevate già sentita da qualche parte? O l’avete incontrata in altro testo bergogliano?

Dal padre Matteo, missionario saveriano a Jakarta, già mittente della foto di Chen Chen  Muthahari che ci aveva allietato per un giorno, ricevo questo biglietto che ci informa di un’altra musulmana impegnata in contatti con i cristiani: lo ringrazio con affetto. “Continuando il percorso degli incontri mensili di dialogo interreligioso della Comunità dello Studentato Filosofico di Jakarta, sabato 19 abbiamo avuto un incontro con Nong Darol Mahmada, una delle fondatrici del JIL (Rete dell’Islam Liberale), un gruppo musulmano che si oppone al radicalismo islamico. Il tema era quello di rispondere alle provocazioni del libro The Trouble with Islam Today di Irshad Manji, un’autrice islamica americana il cui libro ha suscitato clamore per aver avuto il coraggio di criticare le posizioni dogmatiche della maggior parte dei musulmani (fede cieca, legittimazione della violenza per combattere l’eresia e l’immoralità, condizione della donna…). All’incontro hanno partecipato una quarantina di persone, tra cui alcuni seminaristi di altri istituti. Alla fine dell’incontro il marito di Nong, Guntur Romli, commentava in riferimento alla frase del papa rivolta a Scalfari “io credo in Dio, non in un Dio cattolico”: “Il nuovo Papa è molto bravo. Io credo nel Dio del Papa!”