Anno: <span>2017</span>

Almeno in tre occasioni Papa Bergoglio ha parlato del gesuita come persona “dal pensiero incompleto”, cioè “aperto”. Sto lavorando su questo per la rivista “Il Regno” e chiedo aiuto: l’origine dell’espressione, se qualcuno l’abbia usata prima, o sia sua. Se l’usasse prima del Pontificato. Come intenderla per completo. Nei primi commenti riporto e linko le tre fonti.

Del colloquio del Papa con i giornalisti, ieri in aereo, riporto cinque risposte partendo dall’ultima sul contatto con i popoli dei due paesi che – dice – lo ha reso “felice”. Le altre riguardano l’incontro dell’altro ieri con i Rohingya, quello con il generale Hein l’uomo forte del Myanmar, il futuro dei due paesi visitati, la possibilità un giorno di “mettere il naso in Cina”.

Sto bene con gli over 70 e a somigliar ai sui non è vergogna. Ero ieri in un’autoscuola a rinnovare la patente che scade ai settantenni ogni tre anni agli ottantenni ogni due. E nel primo commento dico quello che ho visto e sentito.

Incontro del Papa oggi a Dhaka, capitale del Bangladesh, con un gruppo di profughi Rohingya, sfociato in parole appassionate, di impronta evangelica. Nei commenti la parlata improvvisata e qualche altra affermazione.

– Perché le mamme non possono restare?
– Perché nella scuola possono stare solo le maestre. Hai visto quanto sono carine?
– Sono carine, ma le mamme sono più carine.
[Bambina di tre anni per mano alla mamma che l’accompagna alla scuola materna percorrendo via dei Quattro Cantoni, zona Esquilino: la mia]

“La vendetta non è la via di Gesù” ha detto oggi Francesco ai cattolici spesso perseguitati del Myanmar. Li ha invitati a dialogare con la maggioranza buddista del paese, ha fatto appello ai buddisti perchè accettino di realizzare una nazione “inclusiva”, ha incoraggiato i vescovi ad avere insieme l’odore delle pecore e di Dio. Nei commenti i passi più vivi dei tre discorsi.

“Il futuro del Myanmar dev’essere la pace, una pace fondata sul rispetto della dignità e dei diritti di ogni membro della società, sul rispetto di ogni gruppo etnico e della sua identità, sul rispetto dello stato di diritto e di un ordine democratico che consenta a ciascun individuo e ad ogni gruppo – nessuno escluso – di offrire il suo legittimo contributo al bene comune”: parole dette oggi dal Papa al Myanmar International Convention Center di Nay Pyi Taw, dove ha incontrato le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Nei commenti altri due passaggi del discorso.

Il cardinale Müller “non vede una Chiesa più divisa di quanto fosse negli anni di Benedetto XVI” ma la vede “più debole”. Invita Francesco a non credere a chi lo ha dipinto come un suo “nemico” e giura che non sarà mai “il capo di un movimento contro il Papa”. Ma sostiene che chi critica Francesco va ascoltato per evitare che prenda piede “una dinamica scismatica”. Sono affermazioni contenuto in un colloquio con il giornalista Massimo Franco pubblicato ieri dal “Corriere della Sera”. Nei commenti tre brani delle parole del cardinale, che credo di condividere. Anch’io penso che il dialogo sia necessario.

Domani mattina sono a TV2000 per il Papa in Myanmar: nei primi commenti un’idea del viaggio che durerà una settimana e porterà Francesco anche nel Bangladesh, dov’ero stato nel 1986 con Wojtyla.